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10/01/2019 09:46:00

Salvini sconfitto sui migranti, governo in bilico

 Summit notturno di due ore tra Conte, Di Maio e Salvini, tornato di corsa dalla Polonia. Imprevisto e tenuto in parte segreto. Tema: che fare con i migranti della Sea Watch e della Sea Eye appena sbarcati a Malta.

Alla fine due comunicati distinti. Quello del M5s dice: l’Italia accoglierà una decina di questi migranti («donne e bambini senza dividere i nuclei familiari») che saranno poi affidati alla Chiesa valdese. Quello di Salvini precisa: nessun migrante sarà trasferito in Italia finché gli altri paesi europei non avranno accolto decine di altri arrivati da noi negli ultimi mesi. In effetti il premier Conte chiederà un incontro urgente con il commissario europeo ai Migranti, Dimitri Avramopoulos, per far ricollocare gli oltre 200 sbarcati quest’estate in Italia tra Pozzallo e Catania che Germania, Olanda e altri sette paesi europei avevano promesso di accogliere senza poi dar seguito all’impegno. Salvini: «L’immigrazione la gestisce il ministro dell’interno». Il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano (M5s): «Il presidente del Consiglio è Giuseppe Conte e la politica migratoria è competenza del governo, non di un singolo ministro». Il governo è compatto sulla linea rigorosa, porti chiusi, lotta agli scafisti e alle Ong. Ogni nuovo eventuale arrivo dovrà essere a costo zero per i cittadini Italiani». I migranti che la settimana prossima finiranno alla Chiesa valdese in Italia dovrebbero essere 15. Il consiglio dei ministri su reddito di cittadinanza e quota 100 è stato rinviato a domani. «Alla Lega dicono che può anche saltare tutto, se non verranno accolte le richieste, numerose, del vicepremier che dirige il Viminale».

«Prima del vertice Conte ha chiarito con i suoi collaboratori: “Io non torno indietro, mi sono assunto delle responsabilità che fanno parte del mio ruolo e lo spiegherò a Salvini, stiamo prendendo delle persone in una cornice di eccezionalità, per ragioni umanitarie”. Matteo Salvini ai suoi collaboratori comunica diversamente: “A Conte dirò che il Viminale resterà fuori da questa storia, li gestisca la Chiesa, la Caritas, non mi interessa, ma a questo punto, se non si può tornare indietro, significa che la Lega chiede una verifica su tutto”. Affiora persino uno scenario che potrebbe schiudersi il giorno dopo le elezioni in Abruzzo e che prevederebbe un cambio di governo subito dopo. Fra i leghisti si fanno addirittura i numeri di un’operazione che vedrebbe la rottura clamorosa dell’alleanza: “La quota 100 ce la approviamo il giorno dopo, e senza il reddito possiamo anche fare il taglio delle tasse. Bastano 55 responsabili alla Camera e 17 al Senato”» [Galluzzo, CdS]. «A questo punto, raccontano nella Lega, dipendesse solo dal leader forse manderebbe davvero tutto per aria per passare all’incasso elettorale. Ma come raccontano i suoi al governo, Salvini non ha alcuna garanzia che il capo dello Stato sciolga le Camere in caso di crisi. E seppure il Carroccio fosse il primo partito alle prossime elezioni, difficilmente Sergio Mattarella affiderebbe al capo del partito l’incarico di formare un nuovo governo. E allora il gioco della crisi forse non vale la candela. Non per adesso almeno, non fino al 26 maggio [...] Il premier Conte prova a più riprese a parlare con Salvini, a contattarlo via messaggi. Ma il ministro non risponde. » scrive Repubblica.

 

Sbarcati a Malta i 49 migranti. L’ira di Salvini 
Sono sbarcati al porto de La Valletta i 49 migranti che erano a bordo delle navi delle ong Sea Watch e Sea Eye. Da Malta saranno ridistribuiti in otto Paesi europei tra cui l’Italia, che però non ha ancora reso noto il numero di persone che è disposta ad accogliere (vedi sopra). «Io non autorizzo arrivi di migranti», ha tuonato Salvini, secondo cui «le scelte si condividono». Il ministro dell’Interno se l’è presa con il M5s per non essere stato consultato. E, pur escludendo una crisi di governo, ha subito chiesto un chiarimento politico, che ha avuto (tempestosamente) luogo nel vertice notturno di cui abbiamo riferito sopra.