Pubblichiamo di seguito una nota inviataci dell'allevatore Filippo Martino, in seguito alla vicenda della pecora attaccata dai cani randagi.
Premetto che a seguito dei ripetuti attacchi di cani randagi ho dovuto trovare un riparo sicuro che si trova nelle immediate vicinanze del luogo dove è avvenuto il fatto, naturalmente provvisorio, nell'attesa di dover realizzare dei recinti idonei per tutelarmi da altre aggressioni.
Il fatto è avvenuto lunedì 14 gennaio intorno alle ore 15:00 nelle zone limitrofe del paese. Mentre stavo conducendo il gregge nel vicino appezzamento sopra indicato, ho notato che un'ovino, rimasto indietro, era stato aggredito da alcuni cani randagi della zona quindi, per mettere al sicuro il gregge, mi stavo premurando di portarlo al riparo POCO DISTANTE per poi, subito dopo, andarlo a recuperare. Nel frattempo sono arrivati sul posto i vigili urbani e altra gente tra cui Miriam Lo Sciuto, la quale ha preteso l'intervento del veterinario reperibile dell’ASP al fine di effettuare l'eutanasia che, come fatto notare dallo stesso veterinario, era inutile in quanto l'animale sarebbe deceduto entro pochi minuti.
Solo allora mi è stato possibile, poter recuperare l'animale deceduto.
Stante a quanto sopra descritto si evince bene che non c'è stato alcun abbandono e tanto meno l'intenzione di lasciarlo sbranare dai randagi per poi recuperare la sera i resti rimanenti.