Da tanti anni il porto canale di Mazara del Vallo aspetta di essere dragato, ma puntualmente i lavori annunciati e anticipati dall'erogazione dei finanziamenti pubblici necessari all'opera, rimangono tali.
Insomma, l'escavazione rimane una delle questioni che la politica siciliana e la burocrazia della nostra Regione non sono stati in grado di risolvere. Per capire bene cosa è accaduto in questi anni potete leggere un'inchiesta di TP24 in due puntate (la prima la potete leggere qui, e la seconda qui). Ad oggi, ai problemi che da tempo impediscono la normale navigazione per le barche dei pescatori ora si sono aggiunti quelli causati dai relitti delle barche e dai residui dei rami depositati dall'esondazione del Mazaro avvenuta lo scorso novembre. Da allora, infatti, il canale è diventato ancora più impraticabile, il fango ha innalzato il livello del fondale e per le imbarcazioni la via di entrata e di uscita è sempre più ridotta. Dopo i fatti di novembre in cui furono distrutte trenta imbarcazioni che hanno lasciato nella disperazione altrettante famiglie di pescatori, si era rilanciato il tema del mancato dragaggio. Da otto anni rimane il progetto ministeriale già finanziato ma mai avviato a causa di lungaggini burocratiche. Nelle settimane scorse si era parlato di come trattare i residui melmosi del fiume Mazaro, grazie ad una tecnica di dragaggio, non nuova in verità, denominata “soil washing” (potete leggere qui) che consisterebbe nella bonifica dei fanghi contaminati e nel recupero della parte pregiata, attraverso un processo di separazione fisica dell'inquinante. Ora la Regione ha annunciato un nuovo progetto da venticinquemilioni, ma nel frattempo il canale si sta interrando sempre di più e gli operatori e i tanti cittadini mazaresi che vivono di quell'economia sono ormai esasperati.
Regione diffidata - L’amministrazione comunale di Mazara ha inviato una diffida al governo regionale e a tutti i responsabili degli organismi che esprimono pareri e decidono sulla escavazione del porto canale di Mazara del Vallo. «Qualora - afferma Cristaldi - dopo la diffida non si dovessero sviluppare positivamente tutte le vicende saremo costretti a rivolgerci all’autorità giudiziaria e chiederemo l’accertamento delle responsabilità personali di tutti coloro che in qualche modo hanno avuto un ruolo in questa vicenda».
Il Comune vuole il commissariamento della Regione - Il sindaco di Mazara, Nicola Cristaldi non vuole più concedere tempo, "aspettiamo ancora qualche settimana per capire che cosa intende fare la Regione, dopo di che abbiamo intenzione di chiedere un incontro con il Ministro dell'Ambiente per chiedere il commissariamento della Regione Sicilia per la mancata pulizia del nostro fiume - ha detto alle telecamere del TGR Sicilia -
“Il nubifragio dello scorso 10 e 11 Novembre – ha aggiunto il primo Cittadino – ha provocato danni ingenti nella nostra Città con diverse imbarcazioni che sono affondate ed hanno aggravato la già precaria navigabilità del fiume. Ci sono due milioni e duecento mila euro stanziati dal Ministero dell’Ambiente che sono da anni nelle casse della Regione Siciliana – ha proseguito Cristaldi - per procedere all’escavazione e al livellamento idrogeologico dello stesso Fiume. Ma a quanto pare non saranno completamente spesi perché al Presidente della Regione l’importo stanziato sembra poco ed ha dichiarato che troverà 25 milioni di euro per l’intera pulizia. Intanto – ha continuato Cristaldi – la gente è disperata e fortunatamente non ci sono state vittime con lo scorso nubifragio, ma nessuno può garantire che in un ulteriore, eventuale espisodio di nubifragio non si verifichino situazioni ancora più drammatiche per le quali qualcuno dovrà pure rispondere nelle sedi preposte”.
Prevenzione allagamenti - Per prevenire e scongiurare il pericolo allagamenti come quello di novembre, l'amministrazione ha iniziato alcuni interventi già programmati ed altri necessari, come la messa in funzione di nuove pompe di sollevamento o di potenziamento di impianti già esistenti, per il deflusso delle acque piovane.
Sono stati consegnati all’impresa Dieffe di Trapani i lavori di installazione e messa in funzione di un impianto di sollevamento delle acque da installare all’interno della scuola elementare di via Santoro Bonanno che consentirà il normale deflusso delle acque verso il fiume. L’investimento previsto è di circa 50 mila euro. Altri interventi sono stati già avviati ed altri sono in corso nella via Santa Maria di Gesù, sempre nel quartiere Makara, affidati all’impresa EdilProject di Mazara e nella zona di via Val di Noto, di fronte la via Polonia, affidati all’impresa Gesaf srl di Mazara. Anche in questi casi si tratta di lavori urgenti con un investimento di circa 50 mila euro per ogni intervento.
Altro intervento nella piazza Tre Valli dove a seguito del nubifragio del novembre scorso ha ceduto la struttura delle rete fognaria mista. I lavorisono stati affidati all’impresa Morello Francesco per un investimento di circa 90 mila euro e sarà ripristinata la funzionalità della condotta fognaria mista con separazione della stessa mediante innesto di una condotta fognaria acque bianche con scarico diretto nell’adduttore principale della via Castelvetrano.
Ulteriori interventi sono previsti nella via della Resistenza, mentre è tornato in funzione il depuratore secondario di Mazara Due che era stato sommerso dopo la parziale copertura a causa dell’esondazione del fiume Mazaro. Interventi minori ma fondamentali per il deflusso delle acque sono stati già effettuati nella via Honduras, nella via Sanremo, dove è stato potenziato l’impianto già esistente e la precedente tubazione è stata sostituita.