Valentina Villabuona, componente della commissione per il congresso nazionale del Partito Democratico, a che punto siete con i lavori? Vi siete riuniti e eletto il presidente che è Vincenzo Grassellino, è giusto?
Si, abbiamo fatto una riunione e il presidente ha individuato i delegati che ogni circolo dovrà eleggere per la convenzione provinciale, i segretari di circoli dovranno indicare le date per svolgere la convenzione entro e non oltre il 29 gennaio. Anche se la macchina è partita a rilento si sta tentando di recuperare il gap, i quattro delegati eletti poi andranno a Roma per la convenzione nazionale, si ridurrà la platea dei candidati nazionali.
Lei fa parte in questa commissione provinciale della minoranza, a sostegno di Nicola Zingaretti, insieme a Giuseppe Vultaggio, Ina Agate, Monica Di Bella, Nicola Biondo…
Si, è chiaro che in Sicilia la valutazione chiamata a fare non è solo pro Nicola Zingaretti ma scaturisce da quello che è successo per il congresso regionale, non ce lo dobbiamo nascondere.
Facciamo un passo indietro, che cosa non vi è piaciuto in questo congresso regionale?
Apprendere a quattro giorni dalle primarie, io da dirigente di partito, dove fosse il seggio nel mio Comune credo che rende la cifra della disorganizzazione di quelle primarie che poi hanno visto legittimamente, io ne ho sostenuto la scelta, il ritiro della Piccione. Io sono stata presidente delle primarie tante volte, le ho fatte anche ad Erice, la prima norma delle primarie è la pubblicità e l’indicazione dei seggi nei vari Comuni. Faccio un esempio, ho appreso attraverso la vostra testata che a Marsala ci sarebbe stato un solo seggio, bontà vostra almeno si sapeva, nel resto della provincia non si sapeva nulla. Quando si è fatto Italia bene comune meno di cinque seggi non si sono realizzati a Marsala. Le regole non chiare hanno portato al ritiro della candidata Piccione, bisognava fermarsi.
Lei dice che la vittoria di Davide Faraone è amara?
Io non la reputo una vittoria, non ho nessun problema né umano né politico con lui, non credo però sia stato di buon senso, né per la crescita del partito tutto né per lui, essere stato eletto così. Un segretario eletto da una commissione per il congresso rappresenta forse se stesso.