Il commento del “tuttologo” Massimo Marino, proprietario ed editore dell'emittente televisiva Telesud, sulle vicende del Trapani Calcio e sulla mia persona non avrebbe meritato alcuna replica, vista la caratura del personaggio, ma poiché non sono soltanto frutto di delirio d’onnipotenza ma anche di arroganza e supponenza, non potevo farle scorrere come se nulla fosse.
Nella mia vita non ho mai consentito agli arroganti ed ai prepotenti di alzare la voce e non lo farò neanche questa volta. Ricordo al “tuttologo” Marino, che mi definisce ex editore, che continuo ad esserlo e che a differenza di lui, non ho mai usato i mezzi d’informazioni per uso personale.
Sì, Trapani continua ad essere una città strana. Dove c’è chi fa uso non privato, che sarebbe legittimo, visto che ne è proprietario, ma esclusivamente personale di un mezzo d’informazione che ha comunque una sua connotazione di servizio pubblico.
I recenti servizi giornalistici dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta ne sono un esempio lampante.
Per quanto riguarda la mia esperienza politica, a differenza del “tuttologo” che pensa di essere il grande manovratore della politica trapanese, ho deciso liberamente e coscientemente di metterci la faccia. Non è andata come volevo. Pazienza, ma ho sempre giocato a carte scoperte, non facendo lo stratega dietro una comoda scrivania, in attesa di potermi sedere al fianco del potente di turno, magari per ottenerne un vantaggio.
Circa il Trapani Calcio: ho fatto quel che feci quando la società stava per essere cancellata, dopo la presidenza Birrittella. Credo di avere dato un contributo importante perché si determinassero le condizioni per l’intervento decisivo e storico di Vittorio Morace.
Anche in questo caso ho messo la mia esperienza, le mie conoscenze, a disposizione del futuro del Trapani. Senza pretendere nulla. Facile invece pontificare, sentendosi depositario del potere (del nulla).
Ignazio Grimaldi