Al processo Montante che si sta svolgendo a Caltanissetta con il rito ordinario è scontro sulla sede per incompetenza territoriale.
I difensori dei diversi imputati hanno chiesto il trasferimento al tribunale di Catania, ma anche in altri tribunali. Sono state ammesse, intanto, tutte le parti civili anche per il reato di associazione. Antonello Montante è accusato di aver messo in atto un sistema per spiare le indagini sul suo conto, aiutato da esponenti delle istituzioni e delle forze dell’ordine. Le difese puntano a frazionare il processo ma è braccio di ferro con la pubblica accusa.
La prima richiesta di spostare il processo è stata fatta da Giuseppe Dacquì, legale del maggiore della guardia di finanza Ettore Orfanello, alla quale si sono associati tutti gli altri difensori.
Il motivo della richiesta del trasferimento - La richiesta nasce dall’archiviazione a Catania del processo a carico di alcuni magistrati che prestavano servizio a Caltanissetta nel periodo della commissione dei reati. I legali affermano che, quando sono indagati magistrati del distretto dove viene celebrato il processo o uno di loro è persona offesa, in questo caso Nicolò Marino, parte civile nel procedimento, l'indagine deve essere trasferita ad altro tribunale competente. Un'altra motivazione consisterebbe invece nel fatto che l’avvocato difensore del generale dei carabinieri Arturo Esposito, Francesco Bruno ha parlato di un pubblico ufficiale che, secondo l’accusa passava le notizie a Montante sullo stato delle indagini a suo carico. Secondo Bruno, un magistrato, dunque questo fatto avvalorerebbe le ragioni dello spostamento.
Si è opposto al trasferimento il pubblico ministero Maurizio Bonaccorso che chiede di rigettare le richieste. Il presidente della Corte Francesco D’Arrigo deciderà nell’udienza del prossimo 25 febbraio.