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30/01/2019 06:00:00

Caos Pd anche a Trapani. Marco Campagna: “Senza democrazia il partito muore”

Marco Campagna, segretario provinciale del Pd, domenica scorsa i circoli dem della provincia hanno votato per le convenzioni per poi votare il 3 marzo il segretario nazionale. Hanno votato nonostante la nota del commissario della commissione provinciale di Trapani, Giuseppe Bruno, di non andare al voto. Ma che sta succedendo? Mettiamo ordine, ha vinto la mozione di Nicola Zingaretti?

 

Si, dai dati che abbiamo è avanti Zingaretti.

 

I circoli hanno fatto una forzatura chiedendo di votare, hanno risposto tutti i circoli tranne qualcuno.

 

Si, su 21 circoli hanno votato 17 circoli. Si è trattato di un equivoco in seno alla commissione provinciale, hanno fatto un ricorso perché c’era un componente non iscritto al partito. Ricorso che doveva essere posto all’attenzione della commissione di garanzia nazionale, la commissione regionale nel frattempo ha deciso di nominare un commissario, Giuseppe Bruno, che di fatto ha sostituito il presidente Vincenzo Grassellino. Bruno però è andato contro la volontà degli iscritti e di tutta la commissione, minoranza compresa, con l’annullamento del voto di domenica. E quindi non si comprende perché ci si teneva così tanto ad annullare il voto delle convenzioni nonostante tutti garantivano il normale svolgimento delle operazioni con serenità.

 

Tutto questo fa parte di un tecnicismo di partito, alla gente gliene frega davvero poco, vuole sapere come affrontare altri tipi di problemi che riguardano le città e la provincia…

 

Perfettamente d’accordo, importa poco. Non si capisce perché, ancora una volta, si vuole impedire agli iscritti del partito una consultazione democratica, confrontandosi sui problemi del Paese, sulla base delle mozioni. Questo non lo capiscono nemmeno i nostri iscritti che si sono recati ai circoli per votare lo stesso, questo è il momento delle idee e chi ha deciso di bloccare questa democrazia sbaglia a prescindere. La bellezza della democrazia sta in questo: c ‘è chi vince e c’è chi perde, l’importante è che si abbia il coraggio di discutere dei problemi della gente.

 

Queste faide interne, correnti e correntucole, come possono traghettare il partito al congresso nazionale del 3 marzo e alle elezioni europee di maggio?

 

Non aiutano il partito tutte queste cose, il nostro interesse è focalizzare i veri problemi e trovare soluzione, bisogna fare un fronte comune per una sfida che sarà epocale, su chi guida il fronte nazionalista e chi vuole una Europa economicamente diversa ma aperta anche all’accoglienza, quello che sta accadendo nei nostri porti è intollerabile. Quando si parla di persone non ci sono sigle di partito, intanto si fanno scendere e si accudiscono, invece vengono usati per una campagna elettorale permanente, alzando la tensione e pensando soltanto ai numeri delle prossime tornate elettorali, non risolvendo effettivamente il problema.

 

Come si procederà adesso con le convenzioni?

 

Oggi, 30 gennaio, si procede con la convenzione provinciale che indicherà i delegati per il nazionale per poi eleggere il segretario in questa prima fase, e poi si celebreranno le primarie aperte a tutti.

 

C’è il rischio che le votazioni di domenica siano rese nulle?

 

Chi pensa di annullare tutto è fuori dal mondo e dovrà poi spiegarlo ai tanti iscritti che sono venuti, si sono confrontati e hanno deciso di votare. Già non ci hanno fatto votare per il congresso regionale se pensano di andare avanti così tanto vale che il partito non esista più.

 

 Rossana Titone