Il Partito Democratico tra congressi e convenzioni perde la bussola dei territori, gli scontri si accendono a colpi di ricorso da parte della minoranza della commissione provinciale, area Zingaretti.
Nessuno della maggioranza prende posizione, rompe il silenzio Christian Emmola, sottolinea alcuni aspetti e traccia la linea di confine tra politica e grida.
Christian Emmola, Presidente dell’assemblea provinciale di Trapani del Partito Democratico, che fase vive il Partito Democratico?
Oggi il Pd vive il ruolo più difficile dalla sua nascita, l’opposizione all’attuale governo nazionale è la sola goccia di differenza del Paese. Dalla politica estera a quella economica noi teniamo ben saldi i valori e la visione del nostro Paese. Siamo contro ogni improvvisazione e contro ogni sorta di incompetenza nell'esclusivo rispetto del principio che la buona politica va praticata, non annunciata.
Tanti buoni propositi e tante belle parole, la realtà è un’altra: il partito in provincia di Trapani è fuori rotta, gli esponenti litigano tra di loro. A cosa si approderà?
Sono stato sempre un moderato e preferisco mediare e conciliare, la politica è puro servizio non è altro. E' totalmente fuori strada chi pensa che si possa andare avanti a colpi di ricorsi e provocazioni, in questo modo si vive lontano dalle esigenze improrogabili del territorio. Abbiamo l’obbligo di capire che questa provincia, così come altre, ha bisogno di buon senso e di una politica che guardi agli interessi reali e non a controversie e liti che non hanno alcun risultato se non quello di allontanare la gente dal partito stesso.
Baldo Gucciardi sostiene che l’annullamento del voto delle convenzioni è stato vergognoso, una pagina buia. E’ dello stesso avviso?
Un processo di partecipazione democratica seppur rivolto ai soli iscritti, necessita di regole propedeutiche certe e assolutamente inderogabili. Ciò detto le vicende che hanno portato a tali polemiche non mi hanno appassionato poichè ritengo abbiano accresciuto ancora una volta la distanza con il "Paese" reale. In quanto al giudizio espresso dall' On. Gucciardi, uomo dall'apprezzabile cursus politico, credo sia stato condizionato dal momento di grande difficoltà che la classe dirigente della prima ora di questo partito vive in questo momento storico. Ed è proprio per tale motivo che oggi più che mai si avverte la necessità che una nuova classe dirigente si prenda la responsabilità politica di diventare riferimento ideale e fattivo dei nostri territori.
La commissione provinciale per il congresso litiga, dai ricorsi alle dichiarazioni a mezzo stampa, è tutto un momento di crisi. Non ritiene che alla gente non gliene freghi nulla?
Assolutamente si, sono pagine di tristezza inenarrabile. Bisogna far avvicinare i cittadini ai contenuti reali e non confonderli dando spazio ad urla tristemente vacanti.
Si parla di congressi, lei ha il profilo giusto per guidare il partito. E’ interessato?
No, non sono interessato perché prima dei nomi è assoluta priorità parlare di obiettivi. Sono solo certo che il prossimo segretario provinciale dovrà sapere parlare a tutti i territori della provincia sui temi che sono di maggiore urgenza e criticità. Questo territorio piange da troppi anni carenze infrastrutturali, non c’è ancora un progetto serio e concreto sull’aeroporto, il turismo non decolla e anche gli agricoltori sono abbandonati a se stessi. Un territorio in ginocchio, senza alcuno sviluppo ma soprattutto senza alcun tipo di progetto e di scommessa. Ripartiamo da lì, torniamo in mezzo alla gente, torniamo ad ascoltare tutti quelli che hanno eroicamente investito, che vogliono cambiare il volto della provincia, che vogliono impegnarsi seriamente. Oggi ci candidiamo ad essere la scommessa del domani.