Fabio Bongiovanni, nuovo commissario provinciale per l’Udc, impresa ardua riorganizzare i partiti in questo momento. Da dove partirà il nuovo corso dell’Udc targato Bongiovanni?
In realtà non c’è molto da inventarsi, bisogna ricominciare da dove abbiamo lasciato, dai rapporti umani e politici, dagli incontri e dialettica con la gente, essere presenti sul territorio e ricucire i rapporti che si sono persi. Da inventarsi non c’è nulla, c’è da lavorare.
L’hanno fatta da padrone nell’ultimo periodo i movimenti civici, è importante oggi che tutti i partiti si riapproprino del loro ruolo?
Io sono uno sturziano, credo nel civismo e nel valore aggiunto che può portare ad una proposta politica. A Trapani io sono stato accanto al progetto di Giacomo Tranchida. L’ideologia politica, il senso di appartenenza che sta alla base è cosa diversa, il civismo è importante per aggregare proposte nuove ma l’articolo 18 della Costituzione affida ai partiti un ruolo essenziale e primario.
L’Udc a Trapani resterà accanto a Giacomo Tranchida?
Si, sono uno dei firmatari di quel contratto, non vedo perché si debba cambiare. Ho riscontrato positività in questo progetto civico costituito pur riconoscendo che ci sono presenze politiche importanti.