Dario Safina, consigliere comunale di Trapani, tesserato del Pd. Cosa sta succedendo dentro il suo partito in vista delle primarie?
Io sono il fondatore del Pd in provincia di Trapani e ho titolo per parlare, sono convinto che ai cittadini non interessi nulla delle vicende regolamentari. In questo senso prendo come nota positiva le dichiarazioni rilasciate da Christian Emmola, presidente del partito, al vostro giornale. Mi pare un segnale positivo che dovremmo raccogliere tutti, mettendo da parte tutte le questioni che ci hanno coinvolto a partire dal congresso regionale. Il 3 di marzo ci saranno le primarie e spero che sia una grande festa di democrazia, un nuovo punto di partenza, io voterò Nicola Zingaretti e questo però non vuol dire che io non debba aprire un percorso di rilancio con chi voterà Martina o Giachetti.
Safina, non ci giriamo attorno: lei riconosce il segretario regionale Davide Faraone?
Io non avrei accettato questa forma di elezione, però visto che è stata considerata legittima per me Davide Faraone è il mio segretario regionale e spero che possa svolgere un servizio a favore della comunità che vogliamo rappresentare e pure dei siciliani tutti. Allo stesso modo dico, però, che è stata presentata una candidatura a segretario provinciale, che è quella del sindaco di Santa Ninfa, Giuseppe Lombardino, non ci sono altre candidature di mezzo, è stata bloccata l’elezione, e penso che quella di Lombardino sia una buona base di partenza. Il segretario di questa federazione può essere Peppe Lombardino.
Lei dice, noi cediamo sul segretario regionale e voi ci riconoscete Lombardino come segretario provinciale. E’ così?
Io non sono abituato a queste cose, ma la politica non può bloccarsi attorno a questi regolamenti, dobbiamo ripartire. C’è un militante, che è Lombardino, che è importante ed ha esperienza, ha dato la sua disponibilità ed io comincerei proprio da lì. E’ chiaro poi che da soli il segretario regionale e quello provinciale non possono cambiare il volto del partito.
Sostanzialmente lei chiede di deporre le armi e con un grande slancio di ipocrisia di stare tutti insieme?
Secondo me bisognava lanciare un congresso lungo, avviando una discussione con i cittadini, con le associazioni, gli iscritti ma non lo abbiamo fatto. Abbiamo uomini e donne che sono in campo e quelle dobbiamo utilizzare per lanciare la campagna di riavvicinamento alla gente.
Safina, lei ci crede che tutto possa finire in una bolla di sapone?
Non è una bolla di sapone, è la politica. Nel Pd ci sono persone che provengono da storie totalmente diverse dalla mia. La politica è un continuo movimento.
Certo, ci ricordiamo però anche di lei un anno fa quando non andava morbido contro alcuni esponenti del Pd…
Io non rinnego, ripeterei le stesse valutazioni commesse dal segretario Marco Campagna, ma c’è una cosa che mi unisce a Campagna: la stessa passione per il Pd. Il nostro dovere è quello di camminare velocemente verso la tutela dei cittadini.
Safina, inutile fare gli ipocriti, la lite nasce dall’aprire o meno ai moderati…
Le elezioni in Abruzzo deve essere un punto di partenza, il Pd deve essere la guida di una coalizione ampia di centro sinistra che coinvolga i ceti moderati e non solo, si deve guardare anche a Leu, per mettere in campo una proposta di governo che veda una alternativa reale a questo governo.