Salvatore Quinci è ufficialmente candidato sindaco a Mazara del Vallo. Sta riuscendo a catalizzare l’attenzione di tanti e in maniera trasversale.
Assolutamente sì. L’iniziativa del nostro movimento politico che è “Partecipazione Politica” nasce da un gruppo di amici che di diversa provenienza e formazione ma che hanno in comune una storia d’impegno sociale e volontariato. Molti vengono dall’associazionismo, io da quello cattolico e molti dal terzo settore e molti da esperienze politiche diverse e comunque un gruppo che a cuore la città di Mazara, che ha nella capacità di fare sintesi tra le diverse sensibilità il proprio punto di forza.
Sente il peso forte di questa responsabilità, c’è tanto movimento intorno a lei.
Sì, sento forte questa responsabilità. Perché abbiamo generato un’aspettativa. Abbiamo invitato i cittadini a lasciare la comodità dei salotti di casa e di ritornare nelle strade, in piazza e nelle sedi di riunione, per rianimare una comunità che ha bisogno che i suoi cittadini se ne prendano cura.
A suo sostegno tanti altri amministratori, Andreana Patti, assessore a Trapani, Nicola Catania sindaco di Partanna, quanto questo significa per lei?
Si tratta di amici, non c’è un filo politico, quanto, invece, l’idea di costruire una rete con chi amministra questo territorio, con chi fa buone pratiche nell’amministrazione locale e questo si fa facendo rete. Era questo l’intento nel nostro primo incontro. Abbiamo una metodologia comunicativa diversa. Non di un racconto di quello che si vorrà fare per Mazara ma la rappresentazione vera, fisica, di quello che intanto nel nostro territorio si fa e soprattutto l’idea che, se dobbiamo realizzare dei progetti di sviluppo, vero e duraturo per la nostra città, non possiamo non pensare di realizzarli con chi questo territorio lo amministra ed è a fianco a noi.
Quinci il suo obiettivo è la totale discontinuità con l’amministrazione Cristaldi?
Noi abbiamo una visione di questa città e partiamo dall’esistente. Quello che c’è di buono ce lo teniamo stretto e non solo verrà mantenuto ma anche implementato. Ad esempio, il buon inizio della differenziata. Quello che è stato fatto è un punto di partenza vincente perché al centro ha la partecipazione entusiasta di tutti i cittadini che finalmente possono differenziare la spazzatura. Il secondo punto è sicuramente la spiaggia in città che va inserita in un contesto ben più ampio del territorio che va da Trapani fino a Selinunte, per un percorso di sviluppo turistico, la cui via è stata perfettamente indicata da Diego Ruggirello nella rappresentazione della piccola esperienza di San Vito Lo Capo che poi è diventata negli anni una grande esperienza.
Quinci dialoga con il gruppo di Vito Torrente che ha già settanta candidati, tre liste pronte e si dice sia molto stretto con Toni Scilla?
Nella nostra coalizione non c’è il gruppo di Torrente. Abbiamo incontrato tutti i protagonisti di questa tornata elettorale e alla fine abbiamo fatto una scelta. Andremo al voto con la nuova legge elettorale. Noi abbiamo cinque liste civiche e quattro di queste hanno deciso di aderire alla chiamata seguendo le quattro direttrici principali della visione che abbiamo prospettato per Mazara del Vallo.
Ricordiamo che il nuovo gruppo “Mazara Bene Comune” ha scelto di stare dalla sua parte.
Assolutamente sì. Lì ci sono gli amici della prima ora. I consiglieri comunali Antonio Colicchia e Antonio Norrito che quando noi ci siamo affacciati, in un pomeriggio di settembre, in cui in una riunione abbiamo deciso di non restare a guardare, ci hanno detto, noi siamo con voi e in maniera incondizionata e si sono buttati in questa avventura.
Quinci oggi fare il sindaco è un azzardo, perché con pochi fondi a disposizione per amministrare le città si diventa subito impopolari. Cosa la spinta a candidarsi e a scommettere sulla sua città?
Il senso di responsabilità senza dubbio. La prima chiacchierata che abbiamo fatto quel pomeriggio di settembre, è stato un momento di confronto tra tanti ragazzi, ci definiamo tali anche se abbiamo superato la cinquantina, che hanno dedicato gran parte della loro vita al servizio del territorio in cui sono nati e cresciuti. Per noi è arrivato il momento di restituire qualcosa alla comunità che ci ha dato tanto. Siamo in una posizione fortunata, perché siamo liberi. Siamo in una condizione di serenità di fondo, e chi ha la fortuna di trovarsi in questa condizione, secondo noi ha anche il dovere di restituire un po’ di quello che ha preso e allora non possiamo esimerci da questa responsabilità. E’ vero però che ci vuole un pizzico di follia, perché il sindaco sarà soggetto a critiche, avrà un sacco di problemi, ma quello che prevale è l’entusiasmo e la passione perché noi crediamo che con la partecipazione di tutti i cittadini o di coloro che si vogliono mettere in gioco, la nostra città può cambiare volto e per invogliare i nostri cittadini a farlo i primi dobbiamo essere noi. Ecco perché Salvatore Quinci ci mette la faccia.
Quinci da dove partirebbe all’indomani della sua elezione per cambiare o ridare un sorriso più splendente alla città di Mazara.
Per noi è essenziale ripartire dai giovani, da uno sviluppo economico della città che sia integrato con il territorio, dal welfare e dall’innovazione tecnologia alla quale la città si è sottratta per troppo tempo. Le prime tre cose che io farei sono quelle essenziali dalle quali ripartire. Punto numero uno: piano regolatore. La prima cosa su cui lavoreremo. La seconda, una riorganizzazione della macchina amministrativa comunale. Dobbiamo mettere tutti i dipendenti comunali in condizione di dare il meglio e rendere il proprio lavoro più efficace ed efficiente possibile. La terza cosa è la costituzione di un team che si occuperà di utilizzare tutte le possibilità offerte dall’agenda comunitaria 2021-2026, perché dal 2027 la maggior parte di queste risorse verranno spostate verso i nuovi soci della comunità europea che sono quelli dell’est. Questo è l’ultimo giro disponibile. Siccome la programmazione europea, come ci ha spiegato Andreana Patti il 27 gennaio, non è la mera partecipazione ad un bando ma al contrario va progettata a partire dal basso. Sono gli enti locali che devono riprogettare il proprio territorio ed essere pronti. Noi dobbiamo farci trovare pronti all’appuntamento del 2021, è un’occasione imperdibile.
Come procederete adesso da qua fino al 28 aprile. Avete una macchina della comunicazione molto organizzata.
Abbiamo un team di comunicatori di sei persone e tutti volontari. Sono tutti amici che colti dal nostro stesso raptus hanno deciso di darci una mano. Abbiamo altri due eventi in programma prima delle elezioni e in più un ciclo di conferenze stampa che terremo tutti i giovedì nella nostra sede operativa, in via Val di Mazara, in cui cominceremo a prospettare punto per punto tutti gli elementi del nostro programma.