Accogliendo l’istanza dell’avvocato Walter Marino, il Tribunale del Riesame di Palermo ha dissequestrato il cantiere nautico di Mazara di Domenico D’Aleo. Cantiere che, secondo la Dda, sarebbe in realtà del 39enne tunisino Fadhel Moncher, detto “Barbanera”, presunto capo dell’organizzazione criminale italo-tunisina dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di sigarette sgominata lo scorso 15 gennaio.
“L’attività del cantiere – ha sostenuto l’avvocato Walter Marino - era stata costituita già dal 2011 e quindi, molto prima dei rapporti con il Moncher Fadhel, al quale il D’Aleo provvedeva a riparare taluni piccoli natanti emettendo le fatture”. Davanti al Tribunale del Riesame, il legale mazarese ha pertanto sostenuto “l’assoluta infondatezza dell'ipotesi investigativa”, evidenziando che l'attività era stata costituita già otto anni fa. E quindi, molto prima dei rapporti tra D’Aleo e Moncher. “Con il provvedimento del Tribunale del riesame – dice l’avvocato Marino - il Cantiere nautico sarà restituito al legittimo proprietario che finalmente potrà continuare a lavorare”. Nel frattempo, già due dei 14 arrestati sono tornati in libertà.
Sempre su decisione del Riesame. Prima Moussa Hedhili, difeso dall’avvocato marsalese Andrea Pellegrino, e poi Bessem Elaiba, residente a Mazara e accusato di contrabbando di sigarette, difeso dall’avvocato Giuseppe Tumbiolo.