Si fa sentire il mondo agricolo della Valle del Belice. Scendono in piazza con i trattori per chiedere prezzi più equi per i loro prodotti. A centinaia ieri hanno sfilato sulla Palermo - Sciacca. Il costo del grano attuale, giusto per dare un dato è 17 centesimi al chilo, meno del prezzo di produzione. Chiedono che venga magari alzato a 40, perché in questo momento i costi sono più dei ricavi. "Non ci aiuta nessuno" protestano gli agricoltori.
“L’Agricoltura Siciliana, volano dell’economia nazionale, si trova ad affrontare una flessione di mercato indotta dalle politiche Regionali, Nazionali ed Europee”. A sostenerlo è Maria Giovanna Mangione presidente dell’ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Agrigento.
“La nostra categoria - si legge in una nota stampa - è sensibile alla problematica che investe il settore zootecnico e non solo, poiché l'intero settore Agricolo - Cereali, Legumi, Olio, Ortofrutta, prodotti Lattiero Caseari, Carne - è afflitto dai bassi prezzi imposti dal mercato negli ultimi anni. La nostra Agricoltura di Qualità è costretta a concorrere su un mercato in cui dominano altri Paesi che non seguono i nostri protocolli, con certificazioni e tracciabilità ottenute senza alcun controllo del benessere animale o igienico sanitario, oltre che sfruttamento di lavoratori schiavizzati e minori”.
La Presidente Mangione aggiunge: “Questi produttori si impongono con politiche di prezzo alquanto sleali sul territorio Regionale, Nazionale ed Europeo, sui nostri mercati di riferimento, con ingenti danni all’agricoltura italiana. L'Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Agrigento vuole promuovere e auspica fortemente una concertazione tra i vari attori del settore agricolo e zootecnico - le aziende in primis, quindi la politica regionale e quella nazionale - per raggiungere una soluzione strutturale ed efficace del problema. Occorre proporre e far approvare leggi tali da garantire la qualità dei nostri prodotti e limitare, pur mantenendo un mercato libero, l'ingresso di tutti quei prodotti non conformi alla Legislazione Italiana, agevolando le Organizzazioni dei Produttori in tutto il settore primario, così da riattivare e mettere al centro i produttori con filiere produttive virtuose”.