Si è svolto a Palermo il 2 Aprile, un confronto tra agricoltori, tecnici e docenti universitari sulla questione “Stop al glifosate”, il diserbate più venduto al mondo. L’Associazione Italiana Agricoltura Biologica (AIAB), da sempre impegnata per la promozione del cibo “sano”, del cibo biologico a km0 ha voluto riunire il mondo della scienza con il mondo dei produttori, presso l’Università degli Studi di Palermo, per fare il punto della situazione sull’utilizzo del glifosate in agricoltura.
L’evento dal titolo: “Modelli di gestione agroecologica dell’ambiente e prodotti chimici di sintesi: il caso del glifosate”, vuole essere solo l’inizio di un percorso che porterà all’abolizione del diserbante nel mondo agricolo. L’incontro, è stato occasione per fare il punto della situazione circa i rischi dell’’utilizzo improprio del glifosate in agricoltura, che ha creato danni irreparabili sia all’ambiente, che all’agroecologia, ma soprattutto alla salute dell’uomo.
Infatti, il glifosato non è presente solo su frutta e verdura, ma in molti cibi come: pasta, farine e farinacei, carne, latte e devirati e soprattutto, in oltre 85% dei mangimi per l’allevamento. E’ l’uso continuo e accumulato con altre sostanze che crea il sovraccarico del diserbante, come studi scientifici dimostrano, ha causato gravi problemi alla salute umana. L’agricoltura biologica certificata è, sicuramente, la scelta migliore per tutelare la salute dell’uomo.
L’obiettivo della manifestazione, dice Alfio Furnari -Presidente Regionale AIAB Sicilia- è di bandire non solo, l’utilizzo del glifosate in agricoltura, ma anche quella di redigere una legge ad hoc regionale. “Noi, come AIAB – continua Furnari– vogliamo trasformare la coalizione siciliana stopglifosato in coalizione siciliana Agenda 2030 che colleghi le tematiche locali dell’agricoltura biologica, dell’alimentazione naturale, dello sviluppo ecosostenibile ai grandi temi dei cambiamenti climatici, della desertificazione e della biodiversità. Un altro obiettivo è quello di istituire un comitato tecnico che abbia il compito di curare i rapporti con le istituzioni, monitorare il decorso del ddl stopglifosato già consegnato in commissione terza; monitorare il ddl sull'agricoltura biologica che la coalizione elaborerà in tempi brevi con l’aiuto del tavolo tecnico regionale del Bio; promuovere l’emanazione e monitorare il rispetto delle ordinanze e dei regolamenti dei comuni sulla gestione del verde pubblico e privato nelle aree comunali; monitorare l’applicazione dell’art. 18 legge 20 del 22/12/2005 sulla ristorazione pubblica
che recita:
“Qualità degli alimenti nella ristorazione collettiva: a decorrere dal 1° luglio 2006, è vietata la somministrazione di prodotti ottenuti da organismi geneticamente modificati (OGM) nelle attività di ristorazione collettiva scolastica e prescolastica, delle strutture ospedaliere e dei luoghi di cura pubblici e di quelli convenzionati con la Regione, degli uffici pubblici appartenenti alla Regione, agli enti locali e ai soggetti privati convenzionati.
Per garantire la sicurezza alimentare dei consumatori, i soggetti che gestiscono o svolgono le attività di cui al comma 1 prevedono nelle diete giornaliere l'utilizzazione di prodotti biologici e tradizionali, dando priorità a quelli a denominazione protetta e a indicazione geografica tipica.”
L’AIAB, dice Furnari, è da sempre promotrice e sostenitrice dell’agricoltura biologica. Ruolo importante ai fini della tutela del territorio è il Consulente Fitosanitario, figura importante nel Piano d’Azione Nazionale (PAN). Monitorare, continua Furnari l’applicazione delle linee guida del DRS n.352 del 16/02/2017, che recepisce il PAN per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, è un altro proposito di AIAB che prevede: l’adozione di soluzioni migliorative per ridurre l’impatto dei prodotti fitosanitari anche in aree extra-agricole frequentate dalla popolazione, quali le aree urbane, le strade, le ferrovie, i giardini, le scuole, gli spazi ludici di pubblica frequentazione e tutte le loro aree a servizi.
Inoltre, il PAN, promuove la riduzione dell’uso o dei rischi derivanti dall’impiego dei prodotti fitosanitari nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili ai fini della tutela della salute e della sicurezza pubblica e il ricorso a mezzi alternativi (meccanici, fisici, biologici), riducendo le dosi di impiego e utilizzando tecniche e attrezzature che permettano di ridurne al minimo la
dispersione nell’ambiente”.
Infine, continua Furnari, tra le iniziative che, come AIAB vogliamo portare avanti c’è sicuramente quella di indurre il Governo siciliano a togliere dal PSR i finanziamenti previsti, nell'agricoltura integrata agli agricoltori che usano il glifosato e i neonicotinoidi, inoltre, chiederemo di togliere dalle linee guida regionali l'uso della pratica del diserbo chimico in special modo del glifosato secondo la proposta Aiab già consegnata all'ANCI e che alcuni comuni hanno già adottato (Acireale) o stanno progettando di adottare (Regalbuto, Valguarnera).
L’AIAB Sicilia chiede inoltre, una maggiore valorizzazione del tavolo tecnico regionale del Bio ed una sua più costante ed efficace azione nel campo dell’agricoltura biologica.