Un incontro molto partecipato quello di martedì sera presso il Monumento ai Mille di Marsala che ha visto il coinvolgimento di un importante fetta della popolazione lilibetana: cittadini, studenti, proprietari di strutture ricettive, ristoratori, sindacati. Un incontro nato con lo slogan "Se volo voto". E' la campagna che ha portato ad una raccolta firme per salvare l'aeroporto di Trapani Birgi. Ecco il commento, in una nota, degli organizzatori.
C'era tanta rabbia tra i presenti all'incontro di Marsala. La rabbia di chi ha investito i risparmi di una vita per realizzare una struttura ricettiva, c’era la rabbia del ristoratore che non arriva a fine mese, c’era la rabbia dello studente che per raggiungere l’ università dovrà arrivare fino a Punta Raisi, c’è la rabbia del comune cittadino che dovrà limitare gli incontri con i parenti trasferiti al Nord.
La chiusura di questo snodo di trasporto, già fortemente depotenziato dalla mancanza di adeguate infrastrutture stradali e ferroviarie, ha come immediate conseguenze il progressivo deterioramento delle condizioni di vita e il calo economico di questa provincia. La crisi dell’aeroporto rappresenta infatti la goccia che ha fatto traboccare il vaso: i collegamenti, sia su gomma che ferroviari, risultano essere insufficienti, inefficienti e impietosi (ad esempio per raggiungere Catania, l’altro estremo dell’isola, ci vogliono ben 4 ore di auto o addirittura 14 ore se ci si affida a Treniitalia!). Salvare l'aeroporto di Birgi significa salvare il nostro territorio dall'isolamento ma anche da un’altra grava calamità, quella dell’emigrazione. Sono moltissimi i cittadini marsalesi che dopo aver lavorato fuori, oltre lo stretto o addirittura all’ estero, sono tornati qui i Sicilia per investire, soprattutto nel settore turistico. Questa è la battaglia delle battaglie perché combattuta da chi crede nelle risorse del proprio territorio e crede che sia possibile vivere serenamente nella propria città. Se volo voto è un concetto chiaro e base della mobilitazione: concentrare la capacità decisionale nella mani dei Cittadini, i diretti interessati sui quali ricadano le ripercussioni negative di una cattiva gestione dell'aeroporto di Birgi. Abbandonati dalle istituzioni, che dovrebbero farsi carico del problema e proporre soluzioni reali, il movimento marsalese prendere in considerazione l'ipotesi di astenersi e non andare a votare alle prossime elezioni europee (23/26 maggio 2019): il voto è un diritto, alcuni sostengono, ma è anche un diritto sacrosanto avere la possibilità di costruirsi un futuro stabile nel proprio territorio. La mobilitazione continua con la raccolta delle firme,( già nel giro di pochissimi giorni si è arrivati a 4.000) che verranno consegnate a Musemuci, Presidente della Regione Siciliana. A Marsala, il comitato cittadino per l’aeroporto di Birgi si è già adoperato per la realizzazione di due postazioni per la giornata di domenica 14 aprile: piazza Loggia e Monumento ai mille dalle 10:00 alle 13:00. La petizione #sevolo.. voto..! si potrà anche firmare online cliccando qui.