Ce l'hanno fatta, ma non è stato facile per Leo e Francesco aver riconosciuta la doppia genitorialità. La storia della famiglia arcobaleno ha tenuto banco per settimane a Trapani, con il comune che non ha iscritto all'anagrafe cittadina i loro due gemelli perchè la legge italiana non prevede ancora l'iscrizione di due genitori dello stesso sesso. Valentina Villabuona, di Punto Dritto, il tribunale di Trapani alla fine si è sostituito alla politica e vi ha dato ragione.
Non è stato facile. Una vicenda che è durata due mesi. Ci sono state interrogazioni in consiglio comunale. Da quando è arrivato il diniego del Comune a marzo, e da lì ci siamo posti la questione dicendo che le famiglie e i bambini sono tutti uguali. Era una battaglia culturale da fare, per la città, e per le famiglie come la loro che sarebbero venute dopo. E' partito #giacomomettici la firma, che ha ricevuto l'affetto di cittadini, parlamentari e tante altre persone.Ma la firma di Giacomo Tranchida non è arrivata.
E' arrivata però la sentenza del Tribunale di Trapani.
Che è stato velocissimo. Una sentenza importante che sancisce che sarebbe stata una intollerabile discriminazione nei confronti dei bambini non iscriverli all'anagrafe cittadina. Quindi ci dà ragione, cioè che i sindaci possono agire nonostante un vuoto normativo.
Leo Colonna e Francesco Palazzolo sono genitori di due gemelli di un anno e mezzo ottenuti con la gestazione per altri.
Una procedura fatta negli Stati Uniti, dove gli viene rilasciato il certificato di genitorialità. Arrivati in Italia viene riconosciuto solo un genitori, si fa la rettifica negli Stati Uniti e si fa la richiesta al Comune di appartenenza anche del secondo genitore. Qui c'è stato il diniego.
Perchè il sindaco di Trapani ha detto No?
E' stato un provvedimento del dirigente dell'anagrafe, sostenendo che non è un provvedimento che deve fare il Comune ma ci deve essere una sentenza del Tribunale. Noi dicevamo che, come stabilito dalla Cassazione, non essendoci un problema di ordine pubblico, non c'è bisogno di passare da un Tribunale per recepire un atto estero.
Una protesta pacifica, una campagna che ha raccolto oltre due mila firme.
Ci ha permesso di esporre la questione delle famiglie arcobaleno. Se ne parlavi in astratto avresti trovato più rifiuti, ma sul caso concreto il messaggio è stato recepito: c'è famiglia se c'è amore. Abbiamo avuto la firma del sottosegretario del Movimento 5 Stelle che ho accettato con molto piacere. Questa battaglia nasce anche perchè la legge Cirinnà non è stata votata in maniera completa perchè i 5 Stelle si sono sfilati. Ma i 5 Stelle di Trapani sono stati vicini a questa battaglia.
Cosa resta di questa battaglia?
Noi abbiamo fatto cultura, abbiamo parlato di diritti, di famiglie, di immigrazione. Punto Dritto andrà avanti con le altre associazioni. Abbiamo fatto la nostra parte, non credo che siamo in grado oggi di partire con una petizione per una proposta di legge popolare, come ha detto qualcuno, anche perchè arriverebbe ad un governo che rappresenta la destra più becera dal punto di vista dei diritti.