Il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, non farà parte del comitato tecnico per l'aeroporto di Birgi istituito dal presidente della Regione Nello Musumeci. Una decisione presa proprio in polemica con il governatore siciliano che secondo Tranchida "non accetta la collaborazione istituzionale". In più c'è quello che il sindaco di Trapani definisce "volgare attacco ricevuto" quando Musumeci lo avrebbe definito "sindaco indegno". Ecco la nota.
«Ho avuto modo di leggere con attenzione alcune cronache giornalistiche e parecchi commenti, al pari rispondo a quesiti posti dalla stampa, riguardanti la mia scelta di non far parte del comitato tecnico istituzionale incaricato dal Presidente del Governo regionale finalizzato ad individuare possibili strategie di rilancio per l'aeroporto di Birgi. Vorrei rassicurare tutti e togliere di mezzo dubbi ed equivoci: il mio impegno per il rilancio del nostro scalo aeroportuale non sarà scalfito in alcun modo. Le posizioni assunte e manifestate da oltre 9 mesi allo stesso governo regionale, proprietario di Airgest, sono note e documentate e non arretreranno di un millimetro. Anzi, ancora più in libertà, farò tutto ciò che sarà in mio potere per far sì che si ritorni a volare come prima, a beneficio non solo degli operatori turistici ma anche dell'intero sistema socio - economico provinciale. Ho preso questa decisione perché mi è apparso evidente, purtroppo, il fatto che il Presidente della Regione non accetti benevolmente la collaborazione ed il confronto istituzionale.
Il volgare attacco da me ricevuto, in occasione dell'insediamento provvisorio dello stesso comitato (sono stato definito “Un sindaco indegno” dallo stesso Presidente Musumeci, del quale, per gli aspetti intimidatori correlati si occuperà l'autorità giudiziaria) ne è una testimonianza chiara e diretta. Non ho mai avuto padrini né padroni e non abbasso gli occhi davanti ad alcuno guardando in faccia i problemi e chiedendone la responsabile risoluzione. Quando si passa all’insulto, ancorché immotivato, non solo si dimostra di essere inadeguati ma forse anche culturalmente incapaci a governare problemi complessi e carenti di visione strategica. L’insulto vero, non è solo ascrivibile alla mia persona, oltre al gran numero di cittadini trapanesi che in me e nella mia amministrazione hanno riposto fiducia e speranze, ma al territorio che continua a piangere l’inerzia della governance regionale. Il territorio trapanese, oltre che da altri Sindaci, sarà comunque ben rappresentato dall'assessore Rosalia d'Alì, che è presidente del Distretto Turistico della Sicilia Occidentale, e che fa parte di quel comitato a garanzia e tutela tanto degli operatori economici quanto dei cittadini. Io, dal canto mio, come già detto, manterrò inalterato il mio impegno, con rinnovato coraggio e con maggiore volontà di prima. Percorrerò liberamente altre strade, sicuro del sostegno della gente che richiede soluzioni e che rifiuta inutili passerelle politiche».