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27/05/2019 06:00:00

Elezioni Europee 2019: notizie e aggiornamenti sul voto in Sicilia. Chi vince e chi perde

17,00 -  “Tra luci ed ombre queste elezioni europee mostrano un dato incontrovertibile: Il M5S c’è, è solidissimo ed è di gran lunga la prima forza politica isolana, che tiene a notevole distanza la Lega, staccata di oltre 10 punti, e praticamene doppia il Pd, relegato nell’isola ad un ruolo nettamente marginale, come Forza Italia”.

Lo affermano i deputati del M5S all’Ars.
“Assieme alla Campania - aggiungono i deputati - la Sicilia ha ottenuto i migliori risultati in Italia, con picchi in alcuni Comuni, come a Priolo, di oltre il 50 per cento. Si tratta di un notevole attestato di stima per il lavoro fatto dai portavoce siciliani a tutti i livelli e che ci spinge a far ancora di più a livello regionale, per dare quelle risposte ai cittadini che il governo Musumeci ha dimostrato di non essere in grado di dare”.

“La Lega stravince dovunque – afferma Bartolo Giglio per la Lega– in Sicilia diventando il secondo partito superando l’inaspettato soglia del 20% e lasciando tutti a bocca aperta. La gente ha reagito agli attacchi vergognosi nei confronti di Salvini premiando il progetto di buon senso e di difesa delle nostre identità. In provincia di Trapani premiato il lavoro condotto in quest’ultimo anno a fianco del Commissario Regionale Stefano Candiani, a cui faccio i complimenti per il lavoro fatto, confermando il trend regionale e superando quota 21% con oltre 25.000 voti. La più votata Marico Hopps, che ringraziamo per lo splendido lavoro fatto, davanti a Igor Gelarda, ottimo organizzatore degli Enti locali, seguito da Francesca Donato. I numeri ci danno ragione del percorso che abbiamo intrapreso più di un anno fa e ci fanno guardare al prossimo futuro con speranza, consapevoli che abbiamo molto da fare. Per questo ringrazio tutti gli amministratori locali, i Presidenti di Circolo della provincia e la classe dirigente nel complesso per il lavoro condotto in maniera egregia. Auguri alle donne leghiste elette in Sicilia, sapranno rappresentare al meglio gli interessi di questa terra.”

15,50 - Vince Gianfranco Miccichè. In Sicilia e Sardegna, alle spalle del presidente Berlusconi, si piazza Giuseppe Milazzo, che raccoglie 74.624 voti contro i 73.093 di Saverio Romano.

Male il sardo Cicu, sostenuto da Antonio Tajani e dal vice-presidente della Regione siciliana Armao, che chiude al quinto posto. Nell’altro partito di centrodestra, Fratelli d’Italia, dietro alla Meloni si piazza Raffaele Stancanelli con 30mila voti circa, davanti al sindaco di Avola Luca Cannata.


Nel Pd, invece, si consuma l’en plein di Pietro Bartolo. Il medico di Lampedusa, al primo impegno in politica, ha pescato in tutte le aree della sinistra, ben oltre i “dem”, e ha portato a casa un risultato straordinario che lo proietta in Europa. Bartolo è il primo della lista nella circoscrizione Isole con 135mila preferenze. Alle sue spalle l’uscente Caterina Chinnici con 112mila, Giuffrida solo quarta.

LE PREFERENZE


Forza Italia

Silvio Berlusconi 90.271 (eletto)
Giuseppe Milazzo 74.624 (eletto se rinuncia Berlusconi)
Saverio Romano 73.093
Dafne Musolino 47.097
Salvatore Cicu 28.470
Giorgia Iacolino 24.211
Gabrialla Giammanco 18.455
Gabriella Greco 13.148

Fratelli d’Italia

Giorgia Meloni 63.360 (eletta)
Raffaele Stancanelli 30.293 (eletto se rinuncia Meloni)
Giovanni Luca Cannata 20.028
Carolina Varchi 14.295
Francesco Paoli Scarpinato 13.888
Antonella Zedda 13.536
Maria Fernanda Gervasi 9.283
Francesco Rizzo 7.166

Partito Democratico

Pietro Bartolo 135.037 (eletto)
Caterina Chinnici 112.459
Andrea Soddu 69.506
Michela Giuffrida 52.185
Virginia Puzzolo 13.522
Leonardo Ciaccio 11.711
Attilio Licciardi 10.086
Mila Spicola 7.331

 

13,10 -  "L'elezione di Pietro Bartolo in Sicilia e in altri collegi è una risposta di dignità a Salvini e alle destre che hanno trasformato questa campagna elettorale in un referendum contro migranti, diritti ed Europa. E' un risultato che parla di una parte di Sicilia ed Italia e di un voto democratico di quanti non vogliono abdicare ai propri valori.Adesso la sfida va raccolta e rilanciata."

Lo ha dichiarato Claudio Fava, Presidente della Commissione Regionale Antimafia.

"In un quadro politico nazionale ed europeo che non può non destare preoccupazione per l'affermazione di forze antidemocratiche e populiste, emerge come dato positivo che lì dove la politica ha fatto scelte chiare, senza compromessi e con facce credibili per i diritti, lì dove si è data concretezza ad una chiara alternativa è arrivato anche il consenso, oltre gli egoismi individualistici e le soffocanti appartenenze di gruppi.Con l'affermazione in Sicilia di Pietro Bartolo si dà concretezza e sbocco istituzionale anche in Europa all'idea che "Io sono persona, noi siamo comunità", a testimoniare l'importanza di tutti e di ciascuno per il bene dei singoli e della collettività."

Lo ha dichiarato Leoluca Orlando dopo essersi congratulato con il neo parlamentare europeo.

12,20 -  Solo il 29,3% dei trapanesi si è recato ieri alle urne: 16.462 persone. Tra  l'altro, quasi 800 hanno annullato la scheda o votato bianca. Il dato di Trapani come affluenza è il più basso solo dopo San Vito Lo Capo, dove i votanti sono stati il 25,2%. I Cinque Stelle hanno preso il 34%, tre punti in meno della media provinciale. La Lega è al 22,2%, Forza Italia all'11,8% e Fratelli d'Italia al 5,9%. Il Pd al 18,1% Bartolo è il candidato più votato a Trapani nel PD: 1.472 voti contro i 1.183 della deputata europea uscente Caterina Chinnici. L’alcamese Ignazio Corrao (Movimento Cinque Stelle) raccoglie 1.546 voti. Il più votato a Trapani è stato Matteo Salvini con 2166 voti. 820 trapanesi hanno scritto il nome di Berl

Il trapanese Enrico Rizzi ha preso 1428 voti. Era candidato con il Partito Animalista, di questi, 210 a Trapani-.

Forza Nuova e CasaPound, ottengono, a Trapani, rispettivamente, solo 6 e 27 voti.

11.08 -  In Sicilia, è Matteo Salvini il candidato più votato in assoluto per le elezioni europee con 181.045 preferenze. Dopo di lui, il medico dei migranti Pietro Bartolo del Partito Democratico con 115.579 voti e il catanese Dino Giarrusso del Movimento 5 Stelle con 108.128 preferenze. Il più votato per Forza Italia è Silvio Berlusconi con 74.843 voti, per Fratelli d’Italia Giorgia Meloni con 54.901 preferenze e con 8.139 voti Fabrizio Ferrandelli per +Europa.

Nell’isola di Lampedusa e Linosa, al centro del fenomeno migratorio, stravince comunque la Lega. Il partito di Matteo Salvini ottiene il 45,85%, più del doppio del Pd che tra i candidati a Strasburgo aveva appunto il simbolo dell'accoglienza Pietro Bartolo, la cui affermazione nel resto della circoscrizione Isole è comunque importante per il Pd. Nelle isole Bartolo ha ottenuto come detto 115.579 voti, seguito per quanto riguarda il Partito Democratico dall’uscente Caterina Chinnici (94.682 voti) e dalla catanese Michela Giuffrida, che ha ottenuto 49.266 voti. 

L'expolit di Bartolo è visto come un «grande risultato» per lui e per tutti noi lampedusani dal sindaco di Lampedusa Salvatore Martello. Sul boom della Lega che ha ottenuto quasi il 45 per cento, si limita a dire: «Ha votato solo il 26 per cento dei votanti...». E in effetti l'astensionismo in Sicilia, dove l'affluenza si è fermata al 27,1%, è stato davvero esagerato.

L'affermazione a Lampedusa ha fatto esultare Salvini, che  in conferenza stampa nella sede della Lega, a Milano, ha detto: «I due comuni che la sinistra ha scelto come simbolo, dell’antisalvini, Riace e Lampedusa, vedono la Lega primo partito. Quella sui migranti  sarà la prima battaglia in Europa».

Ma secondo il vicesegretario regionale del Pd Antonio Rubino, «le figure come quella di Pietro Bartolo devono rappresentare il punto di partenza per la costruzione dell’alternativa in Sicilia ed in Italia, dove la pericolosa affermazione di Salvini ci obbliga a mettere in campo personalità che riscaldano i cuori e che incarnano i valori in cui crediamo».

Per quanto riguarda invece Forza Italia, il capogruppo all'Ars Giuseppe Milazzo fa il pieno di voti nella circoscrizione insulare e si piazza con oltre 74 mila voti subito dopo Silvio Berlusconi che come detto ha preso 90.271 voti. Per quanto riguarda gli altri candidati: Saverio Romano 73.093, Dafne Musolino 47.097 voti, Salvatore Cicu 28.470 voti, Giorgia Iacolino 24.211 e Gabriella Giammanco 18.455 voti. Sulla sua pagina Facebook la deputata di Forza Italia alla Camera, Matilde Siracusano, ha esultato per il risultato del partito nella sua città: «Messina la provincia più azzurra d’Italia con lo straordinario dato del 23,76% di Forza Italia», ha scritto.

10,30 -  A Petrosino, ecco i dati ufficiali per le Elezioni Europee 2019: i voti validi di lista in totale sono stati 2.103, molti in meno rispetto a 3.881 delle elezioni politiche del 2018.

Forte calo del M5S che passa dal 57.85% al 40.89%, da 2.245 voti scende a 860 voti. Notevole avanzata del PD che passa dal 10.56% al 19.40%. Crollo anche di Forza Italia che passa dal 21.38% al 12.41%. La lista di Salvini intorno al 20%.

Il più votato in assoluto è stato Pietro Bartolo, candidato del Pd. 

09,20 -  Il candidato più votato a Marsala è stato ... Matteo Salvini. E' una delle curiosità che emergono dal voto sulle Elezioni Europee. 

Il M5S si conferma come il partito più votato. A seguire la Lega, il PD e Forza Italia. Via poi tutti gli altri a cominciare dalla Meloni. Come preferenze personali Salvini (2597) prevale su Ignazio Corrao (1969) e Pietro Bartolo (1512), che ha un'ottima affermazione. 

Qui a fianco i risultati di Marsala. 

08,40 - Ecco le preferenze andate ai singoli candidati in lizza nella circoscrizione Insulare (Sicilia-Sardegna) per le elezioni europee. In palio otto seggi all'europarlamento. Eletti con certezza Bartolo (Pd), Giarrusso (Cinque Stelle). 

Movimento 5 stelle
Dino Giarrusso 116.776
Ignazio Corrao 115.365
Alessandra Todde 88.206
Flavia Di Pietro 45.686
Matilde Montaudo 44.286
Donato Forcillo 20.004
Giuseppina Antonella Corrado 22.970
Antonio Brunetto 17.621

Lega
Matteo Salvini 239.026
Annalisa Tardino 32.767
Francesca Donato 28.067
Igor Gelarda 26.383
Massimiliano Piu 25.788
Sonia Pilli 24.568
Angelo Attaguile 20.553
Maria Concetta Hopps 15.786

Partito democratico
Pietro Bartolo 135.037
Caterina Chinnici 112.459
Andrea Soddu 69.506
Michela Giuffrida 52.185
Virginia Puzzolo 13.522
Leonardo Ciaccio 11.711
Attilio Licciardi 10.086
Mila Spicola 7.331

Forza Italia
Silvio Berlusconi 90.271
Giuseppe Milazzo 74.624
Saverio Romano 73.093
Dafne Musolino 47.097
Salvatore Cicu 28.470
Giorgia Iacolino 24.211
Gabriella Giammanco 18.455
Gabriella Greco 13.148

Fratelli d'Italia
Giorgia Meloni 63.360
Raffaele Stancanelli 30.293
Giovanni Luca Cannata 20.028
Maria Carolina Varchi  14.295
Francesco Paolo Scarpinato 13.888
Antonella Zedda 13.536
Maria Fernanda Gervasi 9283
Francesco Rizzo 7166

Più Europa
Fabrizio Ferrandelli 8596
Pietrina Putzolu 5058
Maria Saeli 3958
Giuseppe Sanò 3012
Stefania Ficani 2131
Elia Torrisi 1984
Silvia Manza 1083
Marco De Andreis 422

La Sinistra 
Corradino Mineo 12.672
Maria Cristina Ibba 4395
Matteo Iannitti 3553
Vera Pegna 3344
Anna Bonforte 3271
Omar Tocco 2877
Abdelkarim Hannachi 2099
Giovanna Cosenza 810

Europa Verde
Nadia Spallitta 4253
Egidio Trainito 2485
Claudio Torrisi 1181
Raffaella Spadaro 1154
Filippo Occhipinti 996
Ilaria Fagotto 900
Giuseppe Cuschera 530
Elvira Maria Vernengo 359

Partito Comunista
Marco Rizzo 2418
Laura Bergamini 726
Giuseppe Salvatore Doneddu 715
Alberto Lombardo 635
Calogero Bavetta 334
Silvia Stefani 222
Eleonora D'Antoni 127
Giovanna Bastone 70

Popolo della Famiglia
Nicola Di Matteo 2280
Elena Di Pietra 1902
Fabio Nalbone 1814
Maria Daniela Paglietti 905
Barbara Figus 829
Eleonora Pagano 730
Giovan Battista Montemaggiore 718
Salvatore Anello

08,13 -  Ecco i risultati definitivi delle Europee in Sicilia: il Movimento 5 Stelle è il primo partito con 479.562 voti e il 31,1%; Lega Salvini Premier 319.439 (20,7%); Forza Italia 261.340 (16,9%); Partito Democratico 255.741 (16,6%); Fratelli d'Italia 117.131 (7,62%); +Europa-Italia In Comune-Pde Italia 29.089 (1,89%); La Sinistra 22.487 (1,46%); Europa Verde 18.009 (1,17%); Popolo Della Famiglia - Alternativa Popolare 8.613 (0,56%); Partito Animalista 7.618 (0,50%); Partito Comunista 7.134 (0,46%); Popolari per l'Italia 3.836 (0,25%); Casapound Italia - Destre Unite 3.549 (0,23%); Partito Pirata 2.370 (0,15%); Forza Nuova 2.017 (0,13%).

Qui accanto, invece, i dati nazionali. 

07,50 -  Sono analoghi a quelli del resto della provincia i dati di Trapani città per le Elezioni Europee.

I Cinque Stelle sono il primo partito, anche se anche qui perdono molti consensi, con il 34,64% dei voti.

Boom della Lega, trascinata dall'effetto Salvini, 22,16%. Bene il Pd, 18,06% che a Trapani come nel resto della provincia vede avanti, per ora, Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa. 11,8% per Forza Italia, ormai allo sbando. Qui accanto potete vedere le percentuali. 

 

07,27 - La Lega ha stravinto le elezioni europee, è il primo partito italiano con il 34,3% dei voti (alle Politiche aveva il 17,4, alle Europee del 2014 appena il 6,2).

Il M5s è invece crollato al 16,9%, superato di molto dal Pd che raggiunge il 22,8%. Forza Italia è all’8,7%, Fratelli d’Italia al 6,4%. Questi sono i partiti che avranno seggi nel futuro europarlamento.

Restano esclusi, perché non hanno superato la soglia di sbarramento del 4%, +Europa-Italia in Comune (3,1%); Europa Verde al 2,3; La Sinistra all’1,7%; Partito comunista 0,88%.

Qui invece il voto in Sicilia.

Questo risultato potrebbe far tremare il governo, perché è quasi rovesciato il rapporto di forza tra i due alleati, rispetto alle Politiche del 4 marzo.  Anche se Matteo Salvini, in una conferenza stampa in cui si è presentato con il rosario in mano, ha detto: «Non regoliamo i conti, il lavoro del governo prosegue. Adesso si cambia in Ue». Poi, baciando il rosario, il leader leghista ha aggiunto: «Ringrazio chi c’è lassù che non aiuta Matteo Salvini, ma aiuta l’Italia e l'Europa a ritrovare speranza, orgoglio, radici e sicurezza». Di Maio ha cercato di giustificare il pessimo risultato dei 5 stelle dando la colpa all’astensionismo al Sud: «Restiamo pur sempre l’ago della bilancia». Alle urne in Italia è andato solo il 56,1%, in discesa rispetto al 58,6% delle precedenti europee, un risultato in controtendenza rispetto al resto del continente, dove l’affluenza è stata in crescita.

 
In Europa i populisti non sfondano. Boom dei verdi. In Francia Le Pen supera Macron
Allargando lo sguardo oltre l’Italia, dal voto europeo emerge che gli euroscettici crescono ma non stravincono, le famiglie politiche tradizionali – Popolari e socialisti – perdono consensi, ma ne conquistano di nuovi i liberali e soprattutto i verdi, che sorprendono sia in Germania che in Francia. Nel nuovo Parlamento europeo i Popolari dovrebbero ottenere 179 seggi, i socialisti e democratici 152, ben 69 i verdi (che nella passata legislatura ne avevano 52) e 105 alla formazione che raggruppa l’Alde (che da sola aveva 62 seggi nel precedente Parlamento) e l’En Marche di Macron. Il gruppo sovranista fondato da Matteo Salvini, l’Europa delle nazioni e della libertà, conquisterebbe 60 seggi, i conservatori e riformisti – a cui aderiscono i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni – 60.
Di seguito, in breve, i risultati nei principali paesi europei:

In Francia la prima forza è Rassemblement National, la lista di destra radicale sostenuta da Marine Le Pen, che ha raccolto il 23,4% dei voti davanti al partito di Emmanuel Macron, En Marche, al 22,3%. Al terzo posto ci sono a sorpresa i Verdi, intorno al 13 per cento: i sondaggi avevano previsto un risultato simile per il centrodestra di Les Républicains, che invece si è fermato intorno all’8 per cento. La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, partito di sinistra radicale, e il Partito Socialista sono circa pari, intorno al 6 per cento.

In Germania il primo posto è saldamente della Cdu di Angela Merkel col 28 per cento, che comunque perde diversi punti rispetto al 2014. Dietro ci sono i Verdi con il 20 per cento, mentre i Socialisti sono solo terzi con uno dei peggiori risultati della loro storia, al 15 per cento. Gli europarlamentari tedeschi saranno 96 su un totale di 751: la Germania elegge il maggior numero di deputati al Parlamento Europeo e Bruxelles perché è il paese più popoloso dell’Unione.

In Spagna, con lo spoglio oltre al 99 per cento, i Socialisti del primo ministro Pedro Sánchez hanno ottenuto il 33 per cento dei voti. Al secondo posto è arrivato il Partito Popolare (centrodestra), che ha ottenuto il 20 per cento, davanti a Ciudadanos, partito di centrodestra di ispirazione liberale, con il 12 per cento, e a Unidas Podemos che ha ottenuto il 10 per cento. Vox, partito di destra radicale, ha fatto peggio di quanto previsto dai sondaggi, ottenendo solo il 6 per cento dei voti. Per Sánchez è la seconda importante vittoria dopo quella ottenuta alle elezioni politiche di fine aprile, che avevano invertito una tendenza che durava da tempo.

In Grecia il primo ministro Alexis Tsipras ha annunciato elezioni anticipate riconoscendo la sconfitta: con il 50 per cento delle schede scrutinate, il suo partito, Syriza (sinistra), è arrivato secondo con meno del 24 per cento dei voti. Il primo partito è stato Nea Dimokratia, di centrodestra, che ha ottenuto il 33 per cento. Le elezioni politiche erano previste per ottobre: per questa ragione nei mesi scorsi i giornali greci avevano parlato delle elezioni europee come di un referendum sul mandato di Tsipras. Dietro a Syriza è arrivata la piattaforma di centro-sinistra Kinal (7 per cento), nato dal Pasok, l’ex partito socialdemocratico che per anni aveva sostenuto Nea Dimokratia. Sembra invece che il partito neonazista Alba Dorata resterà sotto la soglia del 5 per cento.

In Austria – dove l’affluenza ha raggiunto il 59 per cento, percentuale più alta dal 1996 – il Partito Popolare dell’attuale cancelliere Sebastian Kurz ha ottenuto quasi il 35 per cento dei voti. I socialdemocratici del SPÖ hanno tenuto botta, fermandosi al 23,4 per cento, così come la destra radicale del FPÖ, al 17,2 per cento. Fino a pochi giorni fa ci si aspettava un risultato superiore da parte del FPÖ, che è uno dei più antichi partiti della destra radicale europea nonché stretto alleato della Lega. Ma il partito divenuto famoso sotto la guida di Jörg Haider è finito in mezzo a un brutto scandalo di corruzione e spie russe.

In Ungheria ha vinto ancora Viktor Orbán. Il primo ministro leader di Fidesz, partito sovranista, ha ottenuto oltre il 50%, migliorando il risultato del 2014. Molto indietro col 16% la Coalizione Democratica, partito di centrosinistra.

Nel Regno Unito, quando lo scrutinio è quasi terminato, il Brexit Party di Nigel Farage, fondato solo poche settimane fa, ha ottenuto il 31 per cento delle preferenze, ed è di gran lunga il partito più votato. I Liberal Democratici, con il 20 per cento dei voti, sono il secondo partito davanti ai Laburisti di Jeremy Corbyn, che sono per ora intorno al 14 per cento. I Conservatori della dimissionaria prima ministra Theresa May hanno ottenuto uno dei peggiori risultati della loro storia e con l’8,8 per cento dei voti sono il quinto partito, dopo i Verdi, che hanno ricevuto il 12,5 per cento dei voti.
 

 

07,07 -  C'era molta curiosità sul voto a Mazara del Vallo e Castelvetrano, città che solo due settimane fa hanno eletto il loro nuovo Sindaco. A Mazara, tra l'altro, c'era anche una candidata locale, Marico Hopps, con la Lega, mentre Castelvetrano è amministrata da un Sindaco del partito dei Cinque Stelle. Ecco i dati. 

A Mazara, questi sono i numeri con 50 sezioni su 50 scrutinate.

5 stelle 40,74
Lega 26,21
Forza Italia 13,82
PD 9,39
La Sinistra 3,89
Fratelli D’Italia 2,91
+Europa 1,00

A Castelvetrano, quando le sezioni scrutinate sono 16 su 30, i Cinque Stelle superano il 50%. Ecco i dati: M5S (51,35%), LEGA (17,49%), Forza Italia (11,62%), Partito Democratico (9,36%), Fratelli d’Italia (5,42%)

06,44 - Ecco i risultati delle Elezioni Europee a Marsala. I Cinque Stelle rimangono il primo partito, calando di molto sia termini assoluti (l'astensione è stata altissima, ha votato solo il 32% degli elettori) che in percentuale rispetto alle politiche di un anno fa.

Boom della Lega, al 23,31%. Tengono Forza Italia e il Pd.

Ecco i dati, definitivi, di 80 sezioni su 80. Nel sito del Comune di Marsala, poi, ci sono i dati di tutte le sezioni, basta cliccare qui. 

 

- Movimento 5 Stelle 37.85%
· Lega - Salvini 23.31%
· Partito Democratico 16.53%
· Forza Italia 12.56%
· Giorgia Meloni - Fra 3.80%
· Il Popolo Della Fami 1.91%
· Europa - Italia In C 1.10%
· La Sinistra 0.85%
· Europa Verde 0.64%
· Partito Animalista 0.49%
· Partito Comunista 0.42%
· Destre Unite 0.27%
· Forza Nuova 0.11%
· Partito Pirata 0.10%
· Popolari Per L'itali 0.07%

06,25 -  Cominciano ad arrivare anche i primi dati sulle preferenze dei candidati nel collegio di Sicilia e Sardegna.

Nel Pd la sorpresa è Pietro Bartolo, che, al momento, è primo, quando sono state scrutinate un terzo delle sezioni. Molto staccata Michela Giuffrida, che era eurodeputata uscente Questo il dato dei primi tre. 

BARTOLO PIETRO 52.079

CHINNICI CATERINA 42.634

SODDU ANDREA 26.877

Nel Movimento Cinque Stelle Ignazio Corrao, eurodeputato uscente, che era sostenuto da tutti i colonnelli del partito di Di Maio, è primo, ma tallonato da Giarrusso. Ecco i dati:

CORRAO IGNAZIO 39.706

GIARRUSSO DINO RICCARDO MARIA DETTO IENA 36.531

TODDE ALESSANDRA 34.236

Forza Italia è arriva a questo voto dilaniata da scontri interni. Ecco al momento le preferenze:

BERLUSCONI SILVIO 31.129

MILAZZO GIUSEPPE 28.503

ROMANO FRANCESCO SAVERIO DETTO SAVERIO 22.966

MUSOLINO DAFNE 17.982

Ecco i voti di preferenza della Lega, sempre riferiti ad un terzo delle sezioni. Tra i candidati c'era anche la mazarese Marico Hopps:

SALVINI MATTEO 84.164

PIU MASSIMILIANO 12.175

DONATO FRANCESCA 10.078

PILLI SONIA 9.560

GELARDA IGOR DETTO IGOR 9.523

TARDINO ANNALISA 8.090

HOPPS MARIA CONCETTA DETTA MARICO 7.162

06,05 - Ecco le proiezioni sul voto per le Europee in Sicilia. I grillini restano il primo partito, ma dietro di loro c'è Salvini. Almeno stando alle prime proiezioni che riguardano il collegio dell'Italia insulare (che comprende la Sicilia e la Sardegna).

Proiezioni che danno i Cinquestelle al 31,3 per cento, la Lega al 23,7, Forza Italia al 16,5, il Pd al 15,8 e Fratelli d'Italia all'8,7. Ben sotto la soglia dello sbarramento "+Europa" all1,6 per cento, la Sinistra (1,4). 

Dati che appaiono confermati dai primi risultati dello spoglio reale. Pesa, e non poco, sul risultato delle Europee in Sicilia l'astensionismo ancora una volta altissimo. Il dato finale dice che alle urne è andato solo il 37,6 per cento degli elettori. Il risultato siciliano delle Europee va letto alla luce del confronto con quelli che erano stati i risultati delle Politiche nel 2018, quando i Cinquestelle avevano di fatto sostituito Forza Italia nel ruolo di partito egemone in Sicilia replicando il "cappotto" messo a segno dal partito di Berlusconi nel 2001. I grillini alle Politiche di un anno e mezzo fa, in Sicilia, avevano conquistato tutti i collegi uninominali e nella quota proporzionale avevano toccato il 48 per cento dei consensi. La Lega alle elezioni politiche nell'Isola non era andata oltre il 5 per cento. Rispetto alle Politiche, dunque, i grillini perdono circa il 18 per cento dei voti nell'Isola, mentre Salvini quadruplica i consensi. Il Pd rialza la testa, mentre Forza Italia perde se si confronta il risultato delle Europee con quello delle Politiche.

06,00 -  Si sono chiuse alle 23 di ieri sera le urne per rinnovare il Parlamento Europeo, l’Italia eleggerà 76 rappresentati, il sistema utilizzato è il proporzionale puro con la soglia di sbarramento al 4%.

I partiti si giocano il loro futuro, è un test elettorale per il nuovo Pd di Nicola Zingaretti, la lista della circoscrizione Sicilia-Sardegna è stata allestita a Roma. E’ il primo appuntamento di questa portata su cui il segretario dem si misura.
Dentro ai partiti ci sono le correnti, e questa campagna elettorale, più delle altre, si è contraddistinta per le prove di forza interne.
Dentro il partito di Berlusconi , Forza Italia, in lotta, non solo per lo scranno a Bruxelles ma anche per la leadership del partito, ci sono Giuseppe Milazzo e Saverio Romano.

E non finisce qui, da Messina a cercare una buona affermazione è Dafne Musolino, la candidata del sindaco Cateno De Luca, pronto a lanciare la candidatura a presidente della Regione costruendo l’asse con Gianfranco Miccichè.

De Luca ha lanciato segnali chiari, nella giornata di sabato con un video su facebook ha parlato di pupi e pupari, un’ invettiva contro Romano e quella parte politica che lo sostiene, da Raffaele Lombardo a Totò Cuffaro.

Questo sarà il momento del confronto aspro e anche della linea da mantenere o cambiare.
Miccichè mette distanza da Matteo Salvini, nessuna alleanza con la Lega sarà mai possibile.
Spaccature interne ci sono pure dentro il Carroccio, queste elezioni segnano lo spartiacque per la formazione di una nuova classe dirigente, la lotta all’ultimo voto è tra Angelo Attaguile, catanese, politico di lungo corso, campagna elettorale nel DNA, conoscitore di territori, e il competitor Igor Gelarda.
Palermitano, transitato in Lega dopo essere stato eletto al consiglio comunale di Palermo con il voto d’opinione del movimento Cinque Stelle. E’ stata la sua prima vera campagna elettorale alla ricerca di un consenso in tutte le province siciliane.
La sfida rosa dentro la Lega ha fatto intendere fin dal primo momento che la candidata del partito era Fracesca Donato, padovana residente a Palermo, appoggiata da una buona parte del partito, anche da chi classe dirigente affermava di sostenere altre candidate. In provincia di Trapani trova spazio pure la candidata di Alessandro Pagano, deputato nazionale leghista, Annalisa Tardino, ci arriva grazie al mazarese Francesco Foggia. A Mazara, e in tutta la provincia, la Lega aveva una candidata, Maricò Hopps, che non ha usufruito dell’appoggio della classe dirigente locale.
Altra competizione forte è targata Cinque Stelle, l’uscente alcamese Ignazio Corrao ha trovato la strada sbarrata dalla sarda Alessandra Todde e dal catanese, ex Iena, Dino Giarrusso. Tra l’altro in molti della provincia di Trapani hanno gradito la candidata sarda, voluta da Luigi Di Maio.

Dentro il Partito Democratico i notabili sono pronti a scatenare la tempesta perfetta contro il segretario regionale, Davide Faraone.
L’affermazione in termini di percentuali fa la differenza, ognuno racconterà la sua storia, è ovvio, ma ricordiamo sempre che la lista è stata confezionata da Nicola Zingaretti, che ha voluto confermare le uscenti, Caterina Chinnici e Michela Giuffrida.
La sfida è tra le due, la Chinnici nel catanese potrebbe sconfiggere la Giuffrida grazie all’impegno di Luca Sammartino, recordman di preferenze alle ultime regionali.
A fare la differenza saranno i voti di Pietro Bartolo, medico di Lampedusa, che ha incassato il sostegno di professionisti e società civile, non necessariamente del Pd.

Tra vittoriosi e sconfitti c’è di mezzo la Sicilia, il governo regionale potrebbe spostare il suo asse un po' più a destra, con un occhio compiacente a Salvini e Giorgia Meloni.
Se i centristi non dimostreranno una buona tenuta elettorale Nello Musumeci potrebbe guardare altrove, in ogni caso ci sono mosse politiche che verranno alla luce nel giro di poche settimane.
L’asse formatosi in campagna elettorale tra alcuni forzisti, il sindaco di Messina e Sicilia Futura regge, probabilmente ci saranno gli spazi per creare un contenitore alternativo e fuori da Forza Italia, a breve monca del suo giovane deputato, Genovese.
Il rimpasto di giunta avverrà entro il mese di giugno, l’Udc potrebbe perdere un assessore, lo stesso autonomisti e popolari, Forza Italia ne chiederà uno in più.