Vincenzo Maltese, presidente dell’Osservatorio per la Legalità di Trapani. Parliamo di emergenza sicurezza. Nelle ultime settimane si sono verificati diversi furti e rapine ai danni di cittadini. C’è quello di una turista che stava rientrando al suo b&b, poi quello subito da una studentessa mentre era in macchina. Da anni non si verificavano tutti questi furti, quando erano, invece, i commercianti del centro storico le vittime prese di mira. Qual è la vostra proposta per far fronte a questo problema?
Dal 2015 chiediamo maggiori controlli sul territorio. Già in quell’anno, durante un comitato per l’ordine e la sicurezza in Prefettura, abbiamo proposto l’aumento delle videocamere di sorveglianza, in particolare nelle zone strategiche del centro storico. Mi riferisco a quelle strade dove vi sono diverse case vacanze e B&B, e in quelle della movida trapanese.
Le telecamere servirebbero a sopperire alla mancanza dei vigili urbani che, come sappiamo sono sotto organico. Si potrebbe chiedere al Questore di Trapani di istituire il poliziotto di quartiere, una figura che potrebbe arginare il problema furti a Trapani.
Io ricordo che abbiamo già all’epoca proposto di delegare anche alle guardie ambientali le funzioni di poliziotto di quartiere. All’epoca del sindaco Damiano c’erano poliziotti o carabinieri che camminavano tra la folla, ad esempio, in qualche notte bianca, e sicuramente questo può funzionare da deterrente. Certo i furti avvengono dopo le due di notte, quando il centro si svuota e non ci sono più persone in giro. Quattro anni fa si diceva che ci fossero un centinaio di telecamere in giro per la città ma in funzione sarebbero state una settantina. A distanza di quatto anni vorremo sapere se sono state riparate; l’amministrazione si è adoperata, quante sono in funzione? Qualcuno ha detto che le telecamere sono arrivate, adesso deve essere fatto l’appalto per l’installazione e manutenzione. Attendiamo questo. Perché è l’unico modo per risolvere la questione criminalità e microcriminalità che crea soprattutto un danno all’immagine della città.
Ad essere interessati da questi furti sono stati turisti, come la signora che appena arrivata a Trapani ha subito un furto di migliaia di euro. Con l’installazione delle telecamere si potrebbe sperare di ridimensionare questo fenomeno?
Quanto meno si potrebbe risalire al ladro o al delinquente e assicurarlo alla giustizia.
Negli anni passati i furti che avvenivano in città erano riconducibili soprattutto a minorenni. Questo può essere arginabile attraverso una maggiore un’educazione nelle scuole?
Certamente, la scuola è il nucleo fondamentale che, dopo la famiglia educa il futuro cittadino. Per il ragazzo che si trova a crescere prima nell’ambiente familiare e poi in quello scolastico, è chiaro che la responsabilità ce l’hanno i genitori, la seconda responsabilità è della scuola che deve riuscire a trasmettere quel senso civico, di rispetto verso il proprio simile, proprio per potere cercare di arginare questi fenomeni, e cercare di allontanare i ragazzi dalla strada. Un ruolo importante ce l’ha lo sport. Mi auguro che a Trapani si possa arrivare presto ad aprire gli impianti sportivi, perché questo consentirebbe il proliferare di associazioni che possono garantire una crescita culturale dei ragazzi che verrebbero a crescere e formarsi in un ambiente più sano.