Hanno patteggiato la pena le tre persone finite sotto processo dopo il grave incidente sul lavoro che il 25 novembre 2016, a Petrosino, vide gravemente ferito il muratore Vito Giuseppe Salvatore Spedale.
L’operaio rimase schiacciato sotto un muro che gli crollò improvvisamente addosso mentre era impegnato nell’opera di demolizione. Alla sbarra, davanti al giudice Matteo Giacalone, erano i proprietari dell’abitazione, Vito Giuseppe Spedale, di 67 anni, e la moglie, Caterina Licari, di 63, e l’imprenditore edile Angelo Marino, datore di lavoro del muratore.
Spedale e Licari hanno patteggiato una condanna a tre mesi e 10 giorni di reclusione, mentre Marino a quattro mesi e 4.500 di multa. Per tutti pena sospesa. Il giudice ha, inoltre, emesso condanna al pagamento delle spese di costituzione di parte civile in favore di Vito Salvatore Spedale, assistito dall’avvocato Ignazio Bilardello.
A difendere i tre imputati è stato l’avvocato Concetta Inglese. Teatro dell’incidente sul lavoro fu un immobile in via “Chianu Scala”. Al Pronto soccorso, al muratore fu riscontrato un “politrauma” con frattura del bacino e della mandibola. La prognosi di guarigione fu di 40 giorni. Ma poteva finire molto peggio. Dopo le prime cure, i medici marsalesi ne disposero il trasferimento al reparto Rianimazione dell’Ospedale Civico di Palermo, dove l’operaio fu ricoverato in condizioni piuttosto critiche a causa anche di una grave insufficienza respiratoria. Sul grave incidente sul lavoro avviarono subito indagini i carabinieri della locale stazione. Sul posto arrivarono anche funzionari dell’ufficio sicurezza sul lavoro dell’Asp e i carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Trapani.