Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
23/07/2019 06:00:00

Valderice, il caso delle maestre "violente": oggi la sentenza

 E' attesa per oggi la sentenza sul caso delle maestre "violente" di Valderice. Si tratta delle maestre Ignazia Agosta, Maria Amore, Grazia Pacilè e Maria Giuseppa Grasso, chiamate a rispondere, appunto, a vario titolo, di maltrattamenti aggravati nei confronti di numerosi alunni di due classi dell'Istituto "Giovanni Falcone" di Valderice.

Il processo si tiene a Trapani davanti al Giudice per le Udienze Preliminari, Piero Grillo. Nell'ultima udienza hanno tenuto le loro arringhe difensive i legali delle imputate: li avvocati difensori, Gianluca Graziano e Umberto Coppola del Foro di Trapani, Giuseppa Lo Vasco del Foro di Palermo e Tiziana Versace e Filippo Narciso del Foro di Milano. 

Per le quattro insegnanti il pubblico ministero Francesca Urbani, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto, invece, la condanna a 3 anni di reclusione ciascuna.

L'inchiesta è  della Sezione "Reati contro la persona" della Questura di Trapani, con  l'utilizzo di microspie che hanno immortalato alcuni episodi di maltrattamento ai danni dei bambini. Secondo le difese, invece, la visione integrale delle immagini escluderebbe  comportamenti vessatori nei confronti degli alunni.

Sono parte civile nel processo il Comune di Valderice e le Associazioni “Defensio” e “Osservatorio per la legalità” e i genitori degli scolari che avrebbero subìto le “violenze fisiche e verbali”.

Il procedimento scaturisce dalla denuncia della dirigente scolastica che a sua volta aveva ricevuto la segnalazione da una insegnante di sostegno.