Anche i lavoratori del settore trasporti della provincia di Trapani domani parteciperanno allo sciopero generale nazionale indetto da Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti. A partire dalle ore 9 si terrà un sit in davanti la Prefettura per dare sostegno alla piattaforma unitaria di proposte denominata “Rimettiamo in movimento il Paese” indirizzata al Governo per avviare un confronto su trasporti, infrastrutture e regole chiare che impediscano la concorrenza sleale tra le imprese, nonché sulla tutela ambientale e sul diritto di sciopero. E per il settore marittimo i sindacati chiedono la soluzione rispetto alla regolamentazione de sistema dell'autoproduzione.
Lo sciopero è articolato e diversificato per settori nelle giornate di domani e del 26 luglio : domani lo stop per bus e tram è di 4 ore dalle ore 9 alle ore 13; i treni saranno fermi per 8 ore, dalle 9.01 alle 17.01, mentre le navi per 24 ore, dalle mezzanotte del 23 alle 24 del 24 luglio. Il 26 luglio lo sciopero riguarderà solo il trasporto aereo per 4 ore, dalle 10 alle 14.
Domani davanti le nove Prefetture dell’Isola, saranno attivati presidi di lavoratrici e lavoratori per consegnare la piattaforma di rivendicazione sindacale ai Prefetti.
Franco Tranchida, Rosanna Grimaudo e Giuseppe Tumbarello, rispettivamente segretario generale Filt Cgil, segretario Fit Cisl Trapani e segretario generale Uil Trasporti Trapani, saranno in presidio davanti la Prefettura di piazza Vittorio Veneto.
“Domani – affermano i tre sindacalisti – porteremo in piazza non solo le vertenze nazionali che accomunano i lavoratori del comparto da Nord a Sud, ma anche le gravi criticità che riguardano nello specifico questo Territorio. La più grande e nota riguarda l’aeroporto di Birgi. Ma non si tratta della sola questione. Questo territorio ha altresì bisogno di ammodernare la rete viaria, i trasporti ferroviari e quelli navali. Ci auguriamo che questo sciopero possa raggiungere l’obiettivo di sensibilizzare il Governo nazionale, le Istituzioni e le Autorità sulla necessità impellente di attuare scelte che favoriscano una soluzione ai tanti problemi del comparto, contrastando, inoltre, sul versante dei diritti dei lavoratori, il dumping contrattuale, l’illegalità, l’evasione fiscale e il lavoro nero. Ci auguriamo – concludono - che il Governo nazionale possa aprire un proficuo confronto”.