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03/08/2019 06:00:00

La pista ciclabile di Marsala e la storia delle altre mai finite in provincia di Trapani

Una pista ciclabile a Marsala è sicuramente una bellissima notizia. Il comune ha avuto la conferma, c’è già la firma dal parte del dirigente della Regione. L’opera verrà realizzata da Villa Genna a Birgi Nivaloro, per un totale di sette chilometri e seicento metri di lunghezza ed è stata finanziata nell’ambito del PO FESR 2014-2020. Al Comune di Marsala per la realizzazione della pista andran-no un milione e 150 mila euro a fronte di un importo complessivo di un milione e 200 mila euro.

Soddisfatto per il finanziamento del progetto il Sindaco Alberto Di Girolamo. Che annuncia che presto ne seguiranno delle altre. La pista sarà percorribile nei due sensi di marcia, e lateralmente avrà un percorso ad uso esclusivamente pedonale a margine della stessa pista. L’opera prevede anche punti di sosta e osservazione, nonché strutture dirette al miglioramento della fruizione del patrimonio ambientale, provvedendo altresì al posizionamento della staccionata in legno e alla collocazione di panchine.

La pista ciclabile di Marsala - Per la prima volta il territorio di Marsala avrà una pista ciclabile, noi ci auguriamo che venga al più presto realizzata e possa essere subito fruibile da tutti gli appassionati, sportivi e non, ma dobbiamo pure dire che quando si tratta di piste ciclabili, la storia recente del nostro territorio provinciale non può che preallarmarci, perché tra le tante opere pubbliche che si dovevano realizzare, hanno avuto stanziati i soldi e che poi non sono state completate, ci sono proprio diverse piste ciclabili, alcune diventate famosissime anche se mai realizzate o totalmente abbandonate.

La prima tra queste piste ciclabile che non ha mai visto la luce è quella che doveva congiungere Trapani a Marsala.
Il progetto è del lontano 2001 dell’allora presidente della Provincia di Trapani Giulia Adamo. 30 km di percorso ciclo-pedonale-culturale, la “greenway” che doveva mettere in collegamento le bellezze naturali, archeologiche, storiche e ambientali che si trovano lungo la costa tra Trapani e Marsala.

Nel 2001 il progetto del tratto iniziale, realizzato dall’ingegnere Paolo Simon, prevedeva un importo di spesa di 929 mila euro di cui 670 mila per lavori, compresi gli oneri di sicurezza. La pista doveva essere completata entro agosto del 2003. Purtroppo si presentarono subito dei pro-blemi di natura tecnica e amministrativa e la mancanza di un’autorizzazione da parte del Genio Civile causarono la sospensione avvenuta il 30 luglio del 2004.

Nessuno dei successori di Giulia Adamo: Tonino D’Alì, Mimmo Turano, né tantomeno i commissari Luciana Giammanco e Antonio Ingroia riuscirono a sbloccare la situazione. L'ex pm Ingroia, per la verità, l’ultimo giorno di servizio a Trapani - eravamo nel novembre del 2014 - disse che i lavori sarebbero ripresi e completati entro un anno e nel tentativo di arginare la richiesta di revoca del finanziamento da parte della Regione, avanzata già nel 2011, si cercò in ex-tremis di riprendere il progetto e di formulare una nuova soluzione per il completamento, ma anche in quel caso l’Ufficio Tecnico del Libero Consorzio ha confermato la natura “insormontabile” dei problemi che non hanno permesso di completare l’opera.

Nel 2017 è svanito definitivamente il sogno di realizzare la pista ciclabile. Si è posto fine alla vicenda con il pagamento da parte del Libero Consorzio Comunale dell’importo di 3.387 euro di interessi legali, sulla somma di 123.500 euro, richiesta e restituita alla Regione Sicilia a settem-bre del 2016, dopo la revoca del finanziamento.

Altra pista ciclabile “sfortunata”, se così possiamo dire, del nostro territorio, è quella di Erice. Dipinta di una orrenda vernice rossa, a seguito delle indagini della Procura, è ormai in stato di abbandono.
La pista si trova adesso in uno stato di abbandono, come ha denunciato diversi mesi fa il movimen-to politico “Diventerà Bellissima” di Trapani-Erice.

“Tutta la segnaletica sia verticale che orizzontale, dopo circa due anni, è da rifare, le strisce e la colorazione sono cancellate pressoché totalmente. I birilli che erano stati imposti dall'amministrazione Tranchida, a protezione dei pedoni, dopo poco tempo furono tolti perché la maggior parte andati di-strutti”, denuncia il movimento politico.

Quella di Erice è una delle piste ciclabili siciliane che sono state inserite nell’elenco delle piste da finanziare dalla Regione Siciliana. Il progetto di messa in sicurezza della pista di Erice è destinatario di un finanziamento di circa 100 mila euro dalla Regione.

Non ha avuto una storia serena la pista ciclabile di Erice-San Giuliano. Le immagini della pista realizzata nel 2014 fecero il giro d’Italia per la sua bruttezza. Una fascia dipinta sull’asfalto, rossa accesa, che la ditta realizzò senza mettere in sicurezza alcuni tratti.

Un’opera che costò 300 mila euro e che fece indignare tutti ad Erice. Anche il sindaco di allora, Giacomo Tranchida, che rimosse il direttore dei lavori e fece causa all’impresa che realizzò l’opera. Ora però oltre al danno c’è anche la beffa per i cittadini di Erice. Il Tribunale di Trapani ha emesso una sentenza, immediatamente esecutiva, con la quale impone al Comune di Erice di pagare la somma di 70mila euro alla ditta Cantiere Edile Srl (quella che aveva vinto l’appalto per la realizzazione della pista ciclabile, che tra l'altro ora neanche c'è più). Ora che c’è questa situazione di abbandono, cosa succederà, e ci si chiede che fine ha fatto il progetto della pista ciclabile.

Nelle settimane scorse c’è stato anche l’intervento del consigliere comunale Alessandro Manuguerra, che si è chiesto come mai oggi si proceda al pagamento, quando tempo addietro l’amministrazione credeva di stare dalla parte della ragione. “Alla fine chi ci rimette sono sempre i cittadini, che devono essere informati delle conseguenze e ripercussioni che ha avuto tale pista ciclabile per le casse comunali".

Ma anche la consigliera Simona Mannina ha detto la sua sulla vicenda della pista ciclabile: "Una volta appresa la notizia di tale ingente somma rimanevo alquanto perplessa visto che da anni assi-sto a conferenze stampa, dichiarazioni in cui si affermava l'assoluta inadeguatezza dei lavori con la conseguente risoluzione del contratto e della destituzione del capo settore - aggiunge Simona Mannina -. Oggi invece alla luce dell'accordo transattivo si evince che forse tutto quello promulgato per anni era falso, e che i cittadini oltre ad aver subito una pista ciclabile che ha causato per la nostra amata Erice solo derisione da parte dell'Italia intera devono anche pagare 70.000 euro perché a quanto sembra la Ditta aveva ragione”.

Polemiche per la futura pista ciclabile ad Alcamo - Non è stata ancora realizzata ma parte con il piede sbagliato anche la pista ciclabile   che deve essere realizzata ad Alcamo con il gruppo consiliare di Abc che lancia l'allarme su una serie di criticità, per quel che riguarda la progettazione e la sicurezza della pista che attraversa le tre principali vie del paese. Ad Abc risponde il sindaco Surdi dicendo che la pista è ancora in corso di definizione e che si valu-terà insieme agli uffici competenti tutti gli accorgimenti affinché sia in sicurezza.