E' sempre più difficile la situazione della Open Arms, che sembra non volersi risolvere. Un altro uomo si è gettato in mare nel disperato tentativo di raggiungere terra, ma è stato recuperato dalla guardia costiera, altre otto evacuazioni di emergenza più un accompagnatore ieri a tarda sera.
E', infatti, sempre più insostenibile la situazione sulla Open Arms al suo diciannovesimo giorno di attesa a mezzo miglio da Lampedusa. Il fondatore Oscar Camps accusa: "La situazione comincia ad assomigliare a quella di un centro di detenzione libico". Domenica altri quattro migranti si erano gettati in acqua e sono stati recuperati dai volontari della ong.
La Open Arms però non vuole muoversi, dopo una missione cosi lunga la nave ha bisogno di revisione e l'equipaggio di cambiare e il ministro Toninelli ieri ha dettato una condizione che difficilmente il governo spagnolo accetterà: togliere prima la bandiera alla Open Arms per poi vedere arrivare i 98 migranti rimasti a bordo su una nave della Guardia Costiera. Una condizione, quella posta da Toninelli, che di fatto fa segnare un nuovo stop nella trattativa per sbloccare la vicenda. Il ministero dei Trasporti infatti, prima di approntare un qualsiasi piano di trasferimento dei migranti in Spagna con la Guardia Costiera, attende il primo passo del governo di Madrid che difficilmente arriverà.