Un programma per incrementare la mobilità ferroviaria e avvicinare i siciliani ad una maggior uso degli spostamenti in treno che dai dati statistici sono i più bassi d'Italia.
Saranno 21 i nuovi treni elettrici destinati alla Sicilia nelle zone dove c'è una maggiore richiesta. Progetto descritto nel decreto del luglio scorso pubblicato sul sito del dipartimento della programmazione (euroinfosicilia.it) e definito dal dipartimento delle Infrastrutture, della Mobilità e dei Trasporti. Il finanziamento è un’operazione che vale 165,3 milioni di euro e sarà gestita da Trenitalia spa.
I nuovi convogli da 300 posti ciascuno rientrano nella fornitura di convogli Emu (electrical multiple units), di media capacità. Saranno così consegnati: quattro entro la fine dell’anno, 7 nel corso del 2020 e gli ultimi dieci nel 2021. Il costo unitario si aggira tra i 6,6 e 6,9 milioni di euro.
Intanto si dovrebbe avviare un profondo rinnovamento del sistema ferroviario trapanese che al momento è considerato tra i più arretrati d'Italia. Per gli esperti, le ferrovie del trapanese sono all’anno zero. Gli interventi per quasi 58 milioni di euro che Rfi, grazie ai fondi della Regione siciliana, realizzerà nel trapanese entro il 2020, riguardano 75 chilometri di binari.
Le tratte interessate all'aggiornamento tecnologico degli armamenti si concentrano sulle tratte ferroviarie Alcamo-Gallitello (interrotta dal 2013) e Trapani-Campobello di Mazara.