L’anno scolastico 2019/2020 si presenta già ricco di opportunità da offrire agli iscritti dell’I.C. “Capuana-Pardo” di Castelvetrano. Nell’ottica di un impegno sempre maggiore da investire nell’arricchimento culturale e formativo, secondo quanto richiesto dal MIUR e dall’Europa in correlazione e in linea con scuole di alto livello internazionale, l’Istituto può vantare l’ingresso in un progetto di grande importanza e riconosciuto in tutto il mondo, l’Erasmus.
In particolare, grazie al lavoro profuso dalla prof.ssa di inglese, Barbara Vivona, la scuola usufruirà dei vantaggi del progetto Erasmus Plus - KA229 “Exchange of Good Practices”, il quale favorirà la mobilità, gli scambi interculturali (in-coming e out-going) e l’arricchimento linguistico, consentendo altresì di sviluppare l’autonomia e il senso di responsabilità, attraverso un percorso di adattamento e di crescita in cui saranno coinvolti docenti e alunni. Il valore aggiunto di questo progetto è legato alla diffusione di buone pratiche di inclusione e alla conoscenza e alla valorizzazione del territorio in un contesto di cittadinanza europea attiva.
Le attività dureranno due anni, cominceranno l’1 settembre 2019 e termineranno il 31 agosto 2021. Le scuole partecipanti saranno sei: scuola capofila spagnola “IES Alpujarra”; I.C. “Capuana-Pardo “(unico istituto in Italia); istituto portoghese “Agrupamento de Escolas Marcelino Mesquita do Cartaxo, 2nd “Gymnasium of Kaisariani” in Greci; “Osman Gazi Anadolu Lisesi” e “75.Yil Cumhuriyet Ortaokulu” in Turchia.
La Dirigente dell’Istituto, la prof.ssa Anna Vania Stallone, sostiene e valorizza questa esperienza che la scuola si accinge ad affrontare, sottolineando l’importanza rivestita dallo studio della lingua inglese, e delle lingue straniere in generale, per maturare competenze comunicative che stimolino apertura e flessibilità mentale e per conseguire successi nell’ambito lavorativo. E’ quindi opportuno ricordare le parole del dott. Paolo Crepet, sociologo, psichiatra e scrittore, che individua nell’Erasmus una ricchezza che “non produce in sé e per sé”, ma che, secondo una finalità lungimirante, mira a fornire gli strumenti per sviluppare l’indipendenza dei più giovani, attraverso il vissuto della quotidianità, intrisa di piccole difficoltà che spingono i giovani verso la ricerca di nuove soluzioni di vita nell’incontro con l’altro.