Migliorare il meccanismo di riscatto agevolato della laurea introdotto dall'esecutivo gialloverde, semplificandone le regole e ampliando la platea dei beneficiari: è uno degli obiettivi a cui starebbe lavorando il nuovo governo Conte in vista della Manovra d'ottobre, anche se il condizionale, viste le poche risorse economiche a disposizione, resta d'obbligo.
Ma come funziona il sistema di agevolazione e chi può accedervi? Lo «sconto» sul riscatto della laurea, cioè sulla possibilità di recuperare gli anni universitari nel calcolo dei contributi versati per la pensione, è stato introdotto a inizio anno attraverso il cosiddetto «Decretone pensioni-reddito», con una precisa soglia di riduzione per gli oneri da pagare e quattro rigidi paletti.
A differenza del riscatto ordinario, ancora in vigore, in quello low cost il calcolo dei soldi da versare allo Stato è uguale per tutti, e si ottiene moltiplicando l'aliquota Ivs (Invalidità, vecchiaia e superstiti) per il reddito minimo soggetto a imposizione dalla Gestione Inps artigiani e commercianti. Tradotto in cifre, significa circa 5240 euro per ogni anno di studio, ovvero, la quota minima prevista dal sistema di riscatto ordinario. Quanto ai paletti, il vincolo più stingente riguarda il periodo in cui è stato svolto il corso di studi, che deve necessariamente collocarsi dopo l'entrata in vigore del calcolo contributivo della pensione, voluto dalla riforma Dini. In pratica, possono accedere al beneficio i contribuenti che hanno iniziato a studiare nel 1996. Inoltre, chi fa richiesta di agevolazione deve avere almeno un contributo versato nella gestione Inps dove intende riscattare, e durante il percorso universitario non deve aver svolto alcun lavoro regolarmente retribuito versando i relativi contributi. Ultimo, ma importante ostacolo, la regolarità degli studi: sono esclusi dall'agevolazione gli eventuali anni fuori corso, mentre l'altro vincolo, che fissava in 45 anni il limite massimo per fare richiesta, è stato abolito nella legge di conversione del «Decretone». La domanda di riscatto è limitata al triennio 2019 - 2021 e, oltre che dal diretto interessato, può essere presentata dal suo superstite oppure, entro il secondo grado, da un suo parente e affine.