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21/09/2019 06:00:00

Scrive l’avvocato di Vaccarino sull'ultima lettera di Matteo Messina Denaro

 Dopo il nostro articolo in cui abbiamo pubblicato per intero l’ultima lettera del boss latitante Matteo Messina Denaro inviata all’ex sindaco di Castelvetrano Antonio Vaccarino e sconosciuta all’opinione pubblica per 12 anni, riceviamo una nota dell’avvocato di Vaccarino, Giovanna Angelo, che pubblichiamo di seguito.

 

Nascosta da chi è perché la denuncia di MMD che confessa le menzogne di Calcara Vincenzo nella sua ultima lettera scritta a Vaccarino non più Svetonio?

Calcara, nelle sue iniziali calunnie spacciate per collaborazione, aveva rivolto proprio tale accusa a Vaccarino alla Corte d’appello di Palermo che non lo aveva creduto affatto perché assolutamente inverosimile, tuttavia, in tale prima opera di depistaggio era riuscito a salvare dall’ergastolo Santapaola, Agate, Mangion, imputati e condannati in primo grado.

 

Calcara mentitore per ammissione di Matteo Messina Denaro!

Che, dimostrando di esserne stato occulto suggeritore tanti anni prima, rilancia la stessa falsa accusa.

Nessuno meglio di lui poteva saperlo considerato che conosceva bene strategie e dinamiche del barbaro assassinio del Sindaco Vito Lipari.

 

Proprio il contesto mafioso da lui guidato, scoperto e condannato. Ripeteva tale assurda falsa accusa Matteo Messina Denaro, chiaramente, troppo chiaramente dettata dal livore per avere “scoperto” Svetonio.

Si preoccupava l’intreccio a sua protezione di non renderlo pubblico perché troppo evidente la constatazione che, così, per collerica reazione scomposta, ammetteva la connessione criminale del finto pentito Calcara, utilizzato per depistare tanti processi in difesa di imputati quali Riina, Bagarella & Cp.

 

La Corte d’appello di Caltanissetta, per prima, scopriva tale ordito mafioso nel processo Ciaccio Montalto e definiva in 22 pagine dettagliate “soggetto sfrontatamente mendace” Calcara.

A seguire stessa “collaborazione falsa” veniva sentenziata dalla Corte d’appello di Trapani nel processo Rostagno.

E’ arrivata anche in Calabria la falsità “orchestrata e scoperta” di Calcara. Messina Denaro Matteo, in quell’ultima lettera, tradisce e ammette la manipolazione operata dalla mafia del finto pentito Calcara.

 

Chi lo proteggeva si preoccupava di non rendere pubblica tale confessione.

Cosa che, invece, avviene per pubblicizzazione proprio di Antonio Vaccarino, al servizio dello Stato contro ogni contesto mafioso. Troppe ombre sui manovratori che hanno gestito il marchio Messina Denaro.

Fin dalla sconcertante evidenza, scoperta da Magistrati di valore (e perciò bloccati!) che Calcara nel 1992 accusava tanti innocenti quali mafiosi. “L’astro nascente della Democrazia Cristiana” ex Sindaco Vaccarino, colpevole di NULLA, accusato di essere addirittura il capomafia impossibile.

 

Tutto per nascondere i veri e conosciutissimi mafiosi al seguito di Messina Denaro. “Ci siamo fatti un sacco di risate - dichiarava poi Francesco Geraci - quando venivano rassicurati su Calcara da Matteo che ammetteva di esserne il suggeritore e manovratore!”

“E’ stata una congiura politica per colpire il Prof Vaccarino quale Segretario della Democrazia Cristiana” confidava Saverio Furnari ad Angelo Siino che lo testimoniava da perfetto conoscitore delle dinamiche politiche, anche a livello nazionale.

 

Ma l’ordito della grande congiura vedeva il suo top nell’occultamento tra i mafiosi (presunti e impossibili) indicati, proprio dal Matteo Messina Denaro che preparava le maledette stragi.

 

Bisognerà, presto, che la Magistratura finalmente attenta, faccia piena luce su quello che a Castelvetrano è stato ordito per sollevare il polverone infame dell’operazione “Palma”, utile a bloccare l’attenzione sul dossier “mafia e appalti” e a lasciare “indisturbati” gli assassini stragisti di Matteo Messina Denaro.

 Che disponeva anche di Calcara Vincenzo, scoperto finto pentito, dallo stesso manovrato come testimoniato da Brusca, Sinacori, Geraci, Patti e tutti i collaboratori, come dallo stesso definito “mentitore”.

 

Testimonianze processuali che hanno reso chiaro processualmente che Messina Denaro si serviva di infedeli, e pagati con “50 milioni a botta” rappresentanti nelle Istituzioni per costruire falsi pentiti che accusassero innocenti per proteggere i mafiosi.

Perché tutto ciò per 12 anni è stato tenuto nascosto lo capiremo quando i suoi protettori, non più occulti come prima, renderanno conto alla Giustizia dei loro turpi servigi alla mafia.

 Testimoni, tanti, accertamenti troppi, verità evidenti,….. in arrivo Giudici attenti.!!!!