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22/09/2019 02:00:00

Sicilia, condanne per trecento anni ai boss del mandamento di "Porta Nuova"

In primo grado, con rito abbreviato, le pene complessive per i mafiosi del mandamento di Porta Nuova, e dei paesi di Bagheria e Villabate, furono 268 anni. Oggi i giudici d’Appello hanno innalzato il totale degli anni di carcere a 305 anni. La quarta sezione della Corte d'Appello di Palermo ha condannato 32 dei 37 imputati del processo Panta Rei. Tra i condannati c'è pure la donna-boss Teresa Marino, moglie del capomafia di Porta Nuova Tommaso Lo Presti, detto "il Pacchione" (il grasso, ndr): per lei c'è una riduzione di pena, da 18 a 14 anni.

Il collegio presieduto da Mario Fontana ha aumentato le pene a due imputati, parzialmente assolti in primo grado, il 27 settembre 2017, assolto cinque persone e rimodulato le altre condanne. La decisione è stata emessa dopo 4 giorni di camera di consiglio. I giudici, per aumentare gli anni di carcere, hanno applicato anche il meccanismo della continuazione.

I due imputati che si sono visti riconoscere colpevoli di ulteriori reati, così come richiesto dal procuratore generale Rita Fulantelli, sono Giuseppe Ruggeri, che passa da 3 anni a 12 anni, e Salvatore David, che sale da 4 anni e 8 mesi a 11 anni. Gli assolti sono Massimo Monti, Giuseppe Di Giovanni, Gaetano Tinnirello, Giuseppe Bucaro e Mario Sciortino.