La situazione di Mazara del Vallo sul non pagamento della Tari e della tassa sul servizio idrico integrato da parte del sindaco, Salvatore Quinci, e dei suoi quattro assessori, ha destato critiche nell’ambiente cittadino.
Quinci solo qualche giorno prima aveva dichiarato che ci sarebbe stata una serrata lotta contro quell’80% di evasori, salvo non fare i conti con il consigliere comunale di opposizione, della Lega, Giorgio Randazzo, che ha fatto un accesso agli atti scoprendo la posizione debitoria sia del sindaco che degli assessori.
Ne è nato uno scontro politico sui social, a cui tanto i politici sono avvezzi, pensando che la piattaforma virtuale li possa legittimare a dire meglio e più incisivamente. A volte, invece, è semplicemente un boomerang.
Messo innanzi al fatto compiuto, e scoperte le carte, il sindaco ammette la posizione debitoria e corre ai ripari sostenendo che avrebbe voluto contestare le tasse perchè ci sarebbero stati degli importi sbagliati. Così, nella giornata di lunedì, Quinci paga il dovuto al Comune che amministra ed esercita proprio il diritto di chiedere un rimborso.
Sottolinea, tuttavia, di non avere ricevuto alcuna cartella ma solo un avviso, una notifica, dice, nel 2018 con raccomandata della bolletta, e si trattava di un errore. Per contestare tutto avrebbe atteso l’arrivo dell’avviso di accertamento ed evidenzia anche come ci sia una grande confusione presso gli uffici dei tributi.
Ammette poi di non avere pagato la Tari dal 2014 in poi, e di avere regolarizzato la posizione.
Il Primo Cittadino è stato obbligato, davanti alla città, ad ammettere quello che si evidenziava da un accesso agli atti e che è stato celato, salvo promettere la lotta all’evasione contro gli inadempienti.
Tra gli oppositori di questa amministrazione c’è pure l’ex sindaco Nicola Cristaldi che sottolinea come sia “Affetta da nanismo politico”. Quello che Cristaldi lamenta è il trasferimento di Vito Di Giovanni, attuale dirigente di una forza politica che non ha sostenuto Quinci durante la campagna elettorale, dall’ufficio Aro di Mazara alla sede di Partanna, gesto inqualificabile dice Cristaldi: “Determinato dalla volontà di “punire “ un soggetto…Che cosa avrei dovuto fare io all’atto del mio insediamento a sindaco e nei successivi dieci anni avendo la maggior parte del personale comunale che militava in posizione avversa alla mia? Avrei dovuto licenziare o trasferire mezzo Comune? C’è chi dovrebbe vergognarsi per una decisione che denota lo spessore della amministrazione comunale, uno spessore caratterizzato da odio e da invidia... ci saranno sedi alle quali bisognerà rispondere e all’attuale Sindaco sia sufficiente apprendere che non è mai successo nella storia di questa città che si perdesse tanto consenso a pochi mesi dalla elezione , dissenso maturato tra i rifiuti di ogni genere che circondano la città e da un comportamento politico così piccino da far diventare giganti i nani di Biancaneve”.
Cristaldi pensa ad un manovratore che possa esercitare le sue pressioni politiche a Mazara: “Un manovratore che conosce non solo i sistemi di potere ma anche i modi di coinvolgimento e di convincimento di ciò che un tempo si chiamava la massa. Un manovratore da tempo in archivio, relegato alla sua funzione del mantenimento dello status quo e che sa come far fare agli altri quello che lui vuole, facendo credere alle marionette di essere giganti, autonomi e determinati. Mi auguro che ci sia una strategia e che questa non si limiti a cancellare ciò che è stato fatto in questi anni. C’è un manovratore? E’ augurabile che ci sia, altrimenti vorrebbe dire che non c’è rotta nè capitano, ma soltanto un equipaggio di dilettanti che dice di volere solcare i mari del sud senza sapere uscire dalla “bagneruola” di casa propria”.
L’ex sindaco solleva le questioni su quanto fatto dalla sua precedente amministrazione, oggi demolito: “Il sistema raccolta rifiuti funzionava, dopo decenni di assoluto disservizio, attraverso il metodo della raccolta differenziata, ma bisognava fare una cosa diversa ed i risultati sono evidenti: la città è diventata una pattumiera visibile da chiunque si faccia un giro per le strade che circondano la citta. Non si farà più l’acquario sul Lungomare che sarebbe stato una attrazione fantastica per il turismo stante che avrebbe contenuto le specie mediterranee che hanno fatto grande la nostra marineria. Si è persino tentato di bloccare la nascita del teatro all’aperto. In tutto questo si intreccia il tentativo della vendetta politica contro chi ha trasformato questa citta sino a farla diventare un punto di riferimento turistico internazionale”.
Tuttavia il sindaco Quinci sembra che ne esca rafforzato nella sua guida amministrativa grazie dall’asse che ha costruito con Forza Italia, che ha dichiarato di dare appoggio all’Amministrazione, presto a supporto potrebbe arrivare pure Diventerà Bellissima, forze che hanno sostenuto la candidatura a sindaco di Benedetta Corrao.