E' un'emorragia senza fine quella dei giovani siciliani che abbandonano l'Isola definitivamente. Abbandonano una regione in cima alle classifiche per povertà e disoccupazione.
I giovani siciliani vanno via, scappano, verso altre regioni italiane, verso l'estero. Sono dati impietosi quelli che vengono fuori dall'ultimo rapporto annuale sull'economia dell'immigrazione curato dalla Fondazione Leone Moressa, l'istituto di studi e ricerche specializzato sullo studio della fenomenologia e delle problematiche relative alla presenza straniera in Italia.
I numeri parlano chiaro. Negli ultimi dieci anni, dal 2009 al 2018, sono oltre 26 mila i giovani he hanno abbandonato la Sicilia. Sono ragazze e ragazzi di età compresa tra i 15 e i 34 anni. Una fuga di cervelli, dicevamo, verso l'Italia e verso l'estero. Il report non risparmia nessuno. E anche i dati nazionali sono allarmanti. In dieci anni sono “fuggiti” all'estero 500 mila italiani, di cui quasi 250 mila under 35.
In termini economici questa emorragia vale 16 miliardi di euro in dieci anni, più dell'un percento del Pil nazionale.
La Sicilia è al secondo posto tra le regioni italiane che subiscono l'emigrazione dei giovani che si stabiliscono in altre realtà. Con i suoi 25.700 giovani emigrati l'Isola copre il 10,4% del totale italiano ed è in classifica dopo la Lombardia. La ricca Lombardia, che ha visto mettere radici altrove, in questi dieci anni, circa 45 mila giovani. Terzo il Veneto, dal quale sono andati via in dieci anni 23 mila giovani, il 9% del totale nazionale. Sono questi numeri, bisogna specificarlo, a saldo tra partenze e rientri. E bisogna dire anche che i ragazzi lombardi, veneti e del nord Italia lasciano le regioni per specializzarsi all'estero, o si spostano nelle regioni limitrofe. Mentre i giovani siciliani vanno via per l'assenza di lavoro. E' proprio questa la causa, le poche opportunità occupazionali, che per la Fondazione autrice del report porta i giovani ad emigrare. Un futuro magro di certezze lavorative che accomuna tutto lo Stivale e che mette il nostro Paese parecchio indietro in Europa nell'occupazione giovanile. Ad esempio gli occupati tra i 25 e i 29 anni in Italia sono il 54,6%, mentre la media europea è del 75%.
Vanno via i giovani siciliani da una terra povera. Lo dicono anche i dati presentati dalla Cisl Sicilia sulla povertà nella nostra regione. Il tasso di disoccupazione è arrivato al 21,8%, più di 10 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale. I Neet, chi non lavora, né studia, né cerca lavoro, sono il 38,6% dei siciliani. Ancora i dati indicano il 52% di rischio di esclusione sociale, mentre la percentuale delle persone nella fascia di povertà si attesta all'11%, contro il 6,4 a livello nazionale.
Dati preoccupanti che non mettono ottimismo a nessuno, neanche alle nuove generazioni. Se poi si considera il dato della dispersione scolastica, i ragazzi che abbandonano la scuola, la situazione appare più drammatica: si parla del 15%. Ragazzi che saranno chiamati al bivio se restare o partire.