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19/10/2019 12:00:00

Campobello, lavoro nero nella raccolta delle olive. Tre denunce, sanzioni per 40 mila euro

Controlli anticaporalato a Campobello di Mazara, dove in queste settimane si è nel vivo della campagna olivicola, con la raccolta delle olive. 

Un periodo, però, in cui sono frequenti i casi di lavoro nero e sfruttamento. Proprio in questo senso sono stati fatti dei controlli da parte dei Carabinieri che hanno denunciato tre persone dopo aver scoperto 5 lavoratori in nero, tutti italiani. Per le aziende agricole le multe sono state pesantissime. In totale 40 mila euro. Ecco i dettagli nella nota dei Carabinieri. 

Nella giornata del 18 ottobre 2019, i Carabinieri della Stazione di Campobello di Mazara, diretti dal Luogotenente Bonura Vincenzo, con il supporto di personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Trapani, a conclusione dei servizi straordinari di controllo del territorio nel settore agricoltura predisposti, su scala nazionale, dal “Programma Anticaporalato 2019”, hanno deferito in stato di libertà 3 soggetti per varie violazioni connesse alla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e del lavoro irregolare.
In particolare, sono stati eseguiti degli accessi ispettivi presso tre aziende agricole impegnate nella raccolta delle olive, ricadenti nel territorio di Campobello di Mazara e, in ognuna, sono state riscontrate diverse irregolarità, tra cui non aver adeguatamente formato e informato i lavoratori dipendenti sui rischi connessi all’attività svolta, non aver fornito agli stessi i dispositivi di protezione individuale, non averli sottoposti alle previste visite mediche di idoneità al lavoro svolto, non aver nominato il medico competente, non aver effettuato la valutazione rischi e non aver redatto il relativo documento. Nel corso delle ispezioni veniva, altresì, accertata la presenza di 5 lavoratori di nazionalità italiana in nero, ovvero di personale impiegato senza la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro alla competente INSP.
All’esito delle ispezioni, i militari non hanno ritenuto di dover procedere alla sospensione di alcuna attività imprenditoriale per non arrecare danno alle coltivazioni ai sensi delle ultime disposizioni di legge elevando, tuttavia, sanzioni amministrative per complessivi euro 32.400,00 e comminato ammende per importo pari a euro 10.811,00.