Paolo Liga, coinvolto e arrestato nell’operazione antimafia “Reset 2” dopo 4 mesi di latitanza a Castellammare del Golfo, è stato condannato dal GUP del Tribunale di Palermo Marco Gaeta alla pena di anni 12 e 4 mesi di carcere (la Procura ne aveva chiesti 18). Liga è ritenuto dagli inquirenti “erede” dello zio Pino Scaduto, storico capomafia di Bagheria.
Ha usufruito dello sconto di pena di un terzo per la scelta del rito abbreviato, nel tempo, secondo le indagini, sarebbe diventato l'uomo centrale del mandamento di Bagheria e “cerniera” tra la mafia trapanese, guidata dal superlatitante Matteo Messina Denaro con il quale ha mantenuto i contatti direttii, con la mafia d'oltreoceano e quella palermitana.
Nello specifico si sarebbe “specializzato” nelle estorsioni, nei contatti con la mafia trapanese e americana, per questo motivo veniva chiamato l’americano, oltre a custodire l’arsenale della famiglia mafiosa.