In Umbria la Lega ha avuto la meglio sulla coalizione M5s-Pd. Stando ai dati disponibili fino alle 6 di stamattina la candidata di centrodestra Donatella Tesei è al 60 per cento.
Il suo rivale, Vincenzo Bianconi, al 33,3. Claudio Ricci, sostenuto da tre liste civiche, è dato al 4,5 per cento; distanziati gli altri cinque candidati. Così Salvini è riuscito a conquistare uno degli storici feudi rossi. Era da 49 anni che ‘Umbria votava a sinistra. «Gli italiani non amano i traditori e i poltronisti», uno dei primi commenti di Salvini. La Lega ha preso il 38 per cento ma l’exploit è di Fratelli d’Italia che da oggi può considerarsi il terzo partito d’Italia. La Meloni con il 10 per cento ha superato l’M5s e doppiato Forza Italia (6%). Il Pd è sopra il 20 per cento. Ad avere la peggio i 5 stelle che crollano sotto al 10 per cento. Secondo Swg stanno addirittura al 7,5 (alle Europee erano al 14,63): «Il patto civico per l’Umbria lo abbiamo sempre considerato un laboratorio, ma l’esperimento non ha funzionato».
«L’Umbria, del resto, non è stata persa ieri: Perugia è nelle mani del centrodestra già dal voto del 2014, Terni dall’anno scorso (eletto un sindaco leghista col 63% dei voti) e alle europee di cinque mesi fa Salvini aveva già staccato il partito di Zingaretti con un sensazionale 38 a 24. Significa qualcosa tutto questo? Testimonia, semplicemente, che la dissoluzione arriva da lontano: e che poco o nulla è stato fatto per provare a invertire la rotta. Infatti, comunque la si veda, il voto umbro ha una sua specificità. E al di là del vento che tira, mette in primo piano errori che per i cittadini di quella regione hanno sfiorato l’incomprensibile» così La Stampa.
« Certo, gli errori ci sono stati. Beppe Grillo in piena campagna elettorale ha lanciato la brillante idea di togliere il voto agli over 65. E l’Umbria è la quinta regione d’Italia per età media più alta. E che dire di Giuseppe Conte (“che - insisteva Rocco Casalino - ha il tocco magico e ci farà vincere”): a pochi giorni dal voto, ha pensato bene di chiarire che “l’Umbria in termini di abitanti conta meno di Lecce”» . Questo il commento del Giornale.
«L’Umbria si somma a Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Trentino, Molise, Basilicata, Sardegna e Abruzzo. Tutto lo schieramento si è compattato e il successo è dell’intera coalizione, ma è indubbio che il merito più grande vada al leader della Lega, Salvini, che una settimana fa è stato riconosciuto da Berlusconi in piazza come capo del centrodestra e che da solo vale quasi il doppio dei suoi alleati messi insieme. Il suo partito ha raggiunto un risultato inaspettato. Conte, che ha scelto l’occasione peggiore per trasformarsi da premier super partes in capo politico, ha mentito quando, pochi giorni fa, dichiarò che la consultazione non valeva granché, perché l’Umbria è grande quanto la provincia di Lecce» è l'analisi di Libero.