Il falso made in Italy è una sottrazione di entrate non indifferente per il settore agroalimentare. Per questo una delle grandi battaglie dei produttori italiani è sempre stata la tutela delle nostre eccellenze. Finalmente, è stato firmato a Pechino un accordo per proteggere dalle imitazioni cinesi i nostri prodotti più pregiati.
La metà del made in Italy che sarà protetto in Cina sono vini. Parliamo del Barbaresco, del Bardolino superiore, il Barolo, il Brachetto d'Acqui, il Brunello di Montalcino, il Chianti, il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, il Dolcetto d'Alba, il Franciacorta, il Montepulciano d'Abruzzo, il Soave, il Toscano/a Doc e il Vino nobile di Montepulciano.
Purtroppo mancano i vini siciliani, e soprattutto manca il Marsala, anche perchè come abbiamo raccontato in diversi articoli non esiste più un Consorzio per garantire la Doc.
L'anno scorso, tra l'altro, il Comune di Marsala organizzò una specie di missione in Cina, nel nord del Paese. Ne abbiamo parlato in un articolo che potete leggere cliccando qui. Al ritorno si parlò di grandi prospettive per il turismo locale e per il nostro vino. Ma di turisti, ad un anno di distanza se ne sono visti ben pochi. E la promozione del vino, come si vede è stata un fallimento.
Ma c'è di più. Perchè quando Trumpo fece una lista dei prodotti bloccati, cioè dei prodotti cinesi che non si potevano più importare dalla Cina negli Usa, inserì anche il falso Marsala cinese... In altre parole, in Cina fanno un falso Marsala, "Marsala Made in China", che è talmente famoso da essere considerato un prodotto tipico esportabile. Mentre il vero Marsala piange miseria, senza essere tutelato.
L'accordo siglato dall'Ue prevede il mutuo riconoscimento di cento prodotti a indicazione geografica. Tra i 100 prodotti cinesi che entreranno nel registro Ue della qualità ci sono il riso Panjin, diverse varietà pregiate di té e le bacche di goji Chaidamu. Con 26 denominazioni l'Italia è il paese più rappresentato nella lista insieme alla Francia.
La Cina è il secondo mercato per l'agroalimentare Ue con esportazioni dal valore di 12,8 miliardi. Ciò è stato possibile perché la Cina si è trovata a trattare con un'organizzazione che controlla un mercato almeno altrettanto forte: l'Unione europea e non con i singoli Stati.
Sette sono i formaggi: l'Asiago, il Gorgonzola, il grana padano, la mozzarella di bufala campana, il parmigiano reggiano e il pecorino romano. Sono inoltre protetti i tre tipi di affettato più pregiato: il prosciutto di Parma, quello di San Daniele e la bresaola della Valtellina. Infine, la grappa e l'aceto balsamico di Modena.