La Sicilia meritava l’organizzazione di un evento come Wineup Expo che sapesse esportare eccellenza, articolato e completo dove tutto il comparto enogastronomico poteva mettersi in mostra come in una vetrina eccezionale sul Mondo “Food & Beverage”. Wineup Expo giunto alla sua terza edizione è stato proprio questo.
In una splendida cornice Villa Favorita antico “Baglio” siciliano trasformato in elegante Resort si è tenuta una mostra-degustazione di produttori di cose buone; il concorso enologico “La Venere Callipigia” Venere dal bel fondo schiena nome ispirato dalla bellissima scultura conservata nel Museo archeologico della città Baglio Anselmi (lo stesso che custodisce la famosissima Nave Punica); il concorso “La Medusa” garà culinaria che ha visto 36 Chef da tutta la Sicilia mettersi in gioco per promuovere la loro arte e la Sicilia in generale; tutta una serie di masterclass di cuochi di chiara fama, approfondimenti sulla cultura della sala, esibizioni musicali e molto altro.
Il merito è di un siculo caparbio, Massimo Picciotto, marsalese purosangue, animatore della Pro Sicilia Events, associazione culturale senza fini di lucro. Dal 2017, Massimo, grande e grosso, si è posto un obiettivo ambizioso: mettere in piedi una rassegna gastronomica e ragionata che illustrasse la grandezza della Sicilia occidentale. L’esperimento è pienamente riuscito. Tanto più che Massimo, da vero frontman, ha fatto quasi tutto da solo. L’inaugurazione è avvenuta tra il frinire dei marranzani, la musica della Shalom Music Band e del pianista e cantante Gioacchino “Giò” Ingrassia, il luccichio di girandole e fuochi artificiali che hanno salutato l’ingresso di 36 chef, emergenti ed emersi. Tutti amabilmente presentati da Vittoria Abbenante, voce simpatica e vulcanica dell’emittente locale RMC101.
Il concorso La Medusa ha previsto Tre cene in tre giorni consecutivi, 12 portate a sera: antipasti, primi, secondi e dessert, tre di ognuna categoria. Le professionali e rigorose valutazioni di ogni singolo sapore sono state stilate anzitutto da una giuria tecnica di cuochi capitanata da Antonino Fratello, siculo dall’accento romano: è a capo delle cucine del Katara Marriott Hotel, nella Capitale.
Ma accanto alla giuria tecnica, c’era anche la cosiddetta giuria mediatica. Tommaso Farina (penna libera di “Libero” il maestro Edoardo Raspelli (vabbè, lo conoscete tutti), la giovane Francesca Buonaccorso, la simpaticissima palermitana Alessandra Verzera, la gamberorossista Antonella De Santis e la globetrotter altoculinaria, Alessandra Meldolesi.
Dalle forche caudine di queste due squadre agguerrite, sono stati selezionati alcuni piatti che, spiccavano per una classe superiore, ferma l’indiscussa qualità di tutti i trentasei piatti.
Nella Categoria Antipasti a vincere è stato il 68km, antipasto freddo dello chef Riccardo Cilia, del Tocco d’Oro di Comiso (Ragusa): pomodoro, sgombro crudo, pane croccante di tumminia e burrata. Il nome? Deriva dalla distanza d’approvvigionamento delle materie prime da Comiso.
Fra i primi piatti ex equo fra due grandi cuochi: Nino Buscaino, cuoco contadino, dell’eccellente agriturismo Vultaggio di Misilscemi (Trapani) con il piatto Gnocchi di panecotto e patate su ristretto di matalotta con pesce spada croccante alle mandorle;
e Francesco Bonomo uno degli Chef che più ha stupito le giurie poiché lo stesso seppure abbia da poco trionfato anche al campionato Italiano del Cous Cous Fest presta la sua opera a favore di una struttura che gestisce le mense di alcuni ospedali del territorio, il suo piatto ha un nome chiaro esclusivamente ai marsalesi “Volevo essere matarocco” matarocco è il nome con cui i marsalesi chiamano il pesto alla trapanese.
Nella categoria secondi piatti a primeggiare il grande in tutti sensi Rocco Pace del ristorante Crick Crock di San Vito Lo Capo Ombrina in doppia cottura, zabaione di patata all’acciuga, qualeddro ripassato e bottarga
Per finire nella categoria Dessert una grande conoscenza della pasticceria Trapanese Vito Carlo Filingeri della pasticceria Cioccolattando di Trapani che con il suo piatto Cheese Cake siciliana dolci pensieri è riuscito a primeggiare in una categoria veramente agguerrita.
Nelle tre cene concorso lo staff enologico ha selezionalto alcune delle più importanti etichette siciliane, 12 per serata, prodotte dalle cantine: Barone di Serramarrocco, Marchese delle Saline, Vinci Vini, Colomba bianca, Alcesti, Casale del Frate, Asaro vini, Baglio Oro, Intorcia, Di Legami, oltre che gli amari della splendida azienda marsalese Amaro Punico
Le premiazioni sono state conferite in pompa magna domenica 10, sotto l’egida di Paolo Austero, coordinatore e braccio destro di Massimo Picciotto, un autentico maestro che fa molto per la cucina di Trapani e dintorni, e che nel corso delle cene ha dato prova di inattese capacità di showman, affiancando Vittoria Abbenante in gustosi duetti. A premiare l’azienda PA Group S.p.a. sponsor leader della manifestazione, e gli altri sponsor Chinnici arredamenti, Ri.fra. l’Agreen e Tebaldi
Su un magnifico bancone, si è svolto pure un apprezzatissimo concorso riservato ad alcuni barman siciliani , parecchi dei quali giovani, che si sono sfidati a colpi di drink, basati su ingredienti del posto. Protagonista è il Marsala, gloria locale. Il concorso Mixology è stato coordinato dagli esperti Barman Antonio Somellini e Totò La Rosa ed ha visto vincere durante una spettacolare presentazione la squadra Marsalese composta dai Bartender Roberto Tranchida, Salvatore Maggio e Gianpiero Corso.
Tutti i fantastici trofei attribuiti sono opera dell’artista artigiano Leo Genna il quale ha saputo stupire i presenti anche con una installazione gigante rappresentativa la Sicilia ed il suo prodotto principe il Vino Marsala
Del resto, il Marsala è stato primattore di tutta una serie di eventi memorabili. In primis, l’assaggio di quattro vecchie annate di Aegusa, la selezione di Marsala semisecco che le storiche Cantine Florio hanno destinato all’invecchiamento, e che è disponibile addirittura fino al 1941.
In occasione di Wineup la Florio ha messo a disposizione quattro annate di di alto lignaggio: 2001, 1994, 1989 e uno stupendo 1974. Il Marsala è un vino speciale, perché è capace di essere assieme moderno e antico, aggiornato e inattuale, reazionario e progressista. Un vino senza tempo. La passione di Luigi Salvo, uno dei maggiori esperti che la terra di Sicilia possa vantare, ha costituito una spezia particolarmente piacevole nel contesto di questi assaggi, impreziositi dalla gradita presenza di Nicola Trapani, enologo marsalese classe 1938 che, soprattutto, quando parla del suo Marsala non sa trattenere la commozione e una passione autentica.
Per finire corre l’obbligo di citare i vincitori delle sei Gran Medaglie d’oro al concorso enologico:
Nes Passito di Pantelleria delle cantine Carlo Pellegrino
Zibibbo passito Cantine Vinci Vini
Laetitya Frappato Cantine Casa di Grazia
Perricone Cantine Casa di Grazia
Marsala Vergine Riserva 1995 Cantine Vito Curatolo Arini
Resilience Grillo Cantine Colomba Bianca.