Silvio Berlusconi nega che Marcello Dell’Utri gli abbia chiesto provvedimenti legislativi in favore della mafia. In un’intervista il Cav. ha detto che «l’ipotesi è talmente risibile che non meriterebbe neppure di essere commentata. La risposta è assolutamente no».
E poi ha aggiunto: «Certamente Marcello non mi chiese mai nulla in tal senso e altrettanto certamente non chiese nulla neppure a nessuno dei protagonisti di quel decreto, che altrimenti l’avrebbero già dichiarato. Sono convinto che Marcello, per il quale ho da sempre un grande affetto e una profonda stima, sarà assolto». B
Berlusconi ha anche spiegato che al processo Stato-Mafia a carico di Dell’Utri avrebbe voluto testimoniare ma che i suoi avvocati glielo hanno sconsigliato: «Ritenevano che essendovi un’indagine in corso – indagine che non potrà che concludersi con un’archiviazione, com’è già accaduto precedentemente – non fosse quella la sede corretta dove rendere dichiarazioni».
Nell’intervista ha anche parlato di politica garantendo che se il governo dovesse cadere e il centrodestra salire al potere grazie a Forza Italia si eviterebbe il tanto temuto isolamento dall’Ue. L’ex premier infine s’è detto insoddisfatto «delle attuali dimensioni numeriche di Forza Italia, che sono il risultato di molte invenzioni processuali – quasi cento processi – che mi sono state rivolte contro. Ma come sempre nella vita non bisogna perdersi in recriminazioni: dobbiamo lavorare sodo. E lo stiamo facendo».
Presidente, lei ha diradato le sue apparizioni televisive e i suoi impegni pubblici: sta forse pensando che non valga più la pena fare politica? «Io non ho mai amato la politica ma l’ho sempre sentita come un dovere verso il Paese che amo. E questo dovere lo sento ancora oggi. Perché l’Italia ha un assoluto bisogno di uomini di governo capaci, saggi, competenti, esperti, coerenti. Esattamente l’opposto di quelli che ci governano attualmente».