A distanza di quasi tre anni e mezzo, un’altra petizione popolare parte da Marsala, destinazione Roma, per invocare una maggiore presenza dello Stato sul territorio, attraverso il potenziamento degli organici delle forze dell’ordine.
Stavolta, sono oltre 170 le firme in calce ad una lettera che da Marsala è stata inviata al ministro dell’Interno, nonché al capo della polizia e ai comandanti generali di carabinieri e guardia di finanza.
“E’ dell’11 novembre scorso – si legge nella lettera – l’ultimo colpo (ben 4!) messo a segno dalla banda che mediante l’uso di escavatori preleva direttamente i bancomat. Il centro di Marsala è divenuto scenario di inciviltà, di risse e di fatti di criminalità che mettono paura. La periferia continua a contare furti vari, spesse volte non denunciati perché tanto si sa che le denunce contro ignoti non portano quasi mai all’individuazione degli autori dei vari reati. Sembra una barzelletta il caso di ben sei furti patiti da un falegname in meno di due mesi. Si assiste quotidianamente al via vai di ciclomotori sprovvisti di targa e, conseguentemente, di copertura assicurativa, utilizzati, verosimilmente, per scopi illeciti”.
La lettera continua chiedendo “come mai la città di Trapani, meno popolata e con un territorio abitato inferiore, abbia un numero di volanti della P.S., dei C.C. e della G.d.F. superiore a quello di Marsala”. E come, in tali condizioni, le forze dell’ordine possano “provvedere al controllo di un territorio come quello di Marsala, che conta oltre 100 contrade, una sola volante della P.S. o dei Carabinieri?”. Eppure, si sottolinea, da Birgi a Strasatti sono circa 30 chilometri. “In un territorio ad alta densità criminale – si prosegue – negli anni ’90 il locale Commissariato di P.S. contava circa 100 poliziotti, altrettanti la Compagnia dei carabinieri. Oggi tali uffici sono stati dimezzati. Nel febbraio scorso abbiamo letto un articolo inerente l’istituzione di un nuovo Reparto della G.d.F. a Marsala che, però, anziché rafforzare il controllo del territorio ha compiti meramente burocratici. E’ ancora vivo il ricordo dell’eccidio del povero maresciallo Mirarchi, caduto nell’adempimento del proprio dovere! E’ un caso che dopo tale efferato omicidio si siano intensificati (purtroppo per poco tempo) i controlli del territorio mettendo a segno il rinvenimento di diverse piantagioni di marijuana?”. Invocando sempre un potenziamento delle forze dell’ordine, analoga petizione popolare (allora circa 140 firme) era stata inviata a Roma (al Presidente della repubblica e altri) ai primi di giugno del 2016.