Nuova udienza preliminare oggi per gli indagati dell'inchiesta "Mafia Bet" che per associazione mafiosa, estorsione e corruzione elettorale ha visto finire in carcere gli imprenditori presunti mafiosi di Campobello di Mazara Salvatore “Mario” Giorgi, di 61 anni, e Calogero Jonn Luppino, di 39, zio e nipote, nonché Francesco Catalanotto, di 47, di Castelvetrano, gestore di un centro scommesse a Campobello.
Il 15 marzo, poi, i carabinieri arrestarono, per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra, i campobellesi Giacomo Barbera, di 66 anni, e Paolo De Santo, di 44. Entrambi sono tornati in libertà, ma con divieto di dimora a Campobello di Mazara. L’indagine è stata coordinata dal procuratore aggiunto della Dda di Palermo Paolo Guido e dai sostituti Gianluca De Leo e Francesca Dessì.
Il rinvio a giudizio è stato, inoltre, chiesto anche per Giorgio Gaspare Luppino, di 66 anni, Maria Tocco, di 38, Antonino Cucuzza, di 45, Paola Maggio, di 38, Calogero Pizzolato, di 40, Gaudenzia Zito, di 50, tutti di Campobello di Mazara, Vito Balsamo, di 39, di Salemi, Antonino Tumbiolo, di 48, di Mazara del Vallo, e Giuseppe Di Stefano, di 82, di Salaparuta.
Oggi il gup sarà chiamato a decidere sulle richieste di costituzione di parte civile avanzate da Codici Sicilia, Antiracket Trapani e dai Comuni di Castelvetrano e Campobello di Mazara. Le richieste di costituzione di parte civile sono state avanzate contro gli imputati accusati di associazione mafiosa.
Seguirà invece un corso parallelo Stefano Pellegrino, la cui posizione è stata stralciata. Sul deputato regionale di Marsala pende l'accusa di corruzione elettorale in concorso. All'on. Pellegrino, comunque, non è stata contestata l'aggravante mafiosa.