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06/12/2019 10:51:00

E adesso Salvini se la prende con la Nutella: "Non la mangio, ci sono nocciole turche"

 Prima si faceva i post mentre mangiava pane e Nutella, adesso attacca la crema spalmabile più famosa al mondo e prodotta in Italia.
E dal palco di Ravenna il leader della Lega Matteo Salvini torna sui suoi passi culinari.


«No signora, non ho freddo... sto bene. Poi mangio pane e salame e due sardine e sto ancora meglio...», ha detto, rispondendo a una donna che seguiva il suo intervento. «E la Nutella», suggeriscono a quel punto dal pubblico. «La Nutella? Ma lo sa signora che ho cambiato?», ha detto Salvini. «Perché ho scoperto che per la Nutella usa nocciole turche, e io preferisco aiutare le aziende che usano prodotti italiani, preferisco mangiare italiano, aiutare gli agricoltori italiani».

E pensare che lo scorso 26 dicembre aveva ad esempio postato su Facebook una sua foto, commentandola così: “Il mio Santo Stefano comincia con pane e Nutella, il vostro???».

Adesso Salvini attacca la Nutella, ma usa davvero nocciole turche e in tal caso quali problemi ci sarebbero? Ecco cosa scrive il Corriere della Sera.

Ferrero è il più grande utilizzatore di nocciole italiane, e in particolare piemontesi, in Italia. La quantità di nocciole prodotte in Italia non può però soddisfare il fabbisogno per la produzione di Nuella nel mondo. Secondo una inchiesta della Bbc, «all'incirca i tre quarti delle nocciole mondiali arrivano dalla Turchia, e il più grande acquirente al mondo è Ferrero». La Bbc, nel suo lungo servizio, non puntava i riflettori sulla provenienza delle nocciole, ma sulla manodopera utilizzata per la raccolta: «A farlo sono soprattutto migranti, anche bambini, che lavorano molte ore per una paga misera». Lo stipendio base per questo tipo di attività, secondo l'emittente britannica, è di 15 euro al giorno.

Ferrero — che è impegnata in un’ampia serie di programmi di sviluppo delle tecniche di coltivazione messe in atto in Turchia — ha risposto a tutte le domande della Bbc: «Se siamo certi che un prodotto è frutto di pratiche non etiche, non lo tocchiamo», ha dichiarato Bamsi Akin, general manager di Ferrero Hazelnut Company in Turchia. «Stiamo cercando di fare il massimo sforzo per migliorare le pratiche con lo sviluppo di programmi di educazione e formazione. Il sistema è completamente pulito? Penso che nessuno potrebbe dirlo, ora. Ma abbiamo gli strumenti per monitorare la produzione dei nostri fornitori. E siamo sempre onesti nelle comunicazioni con i consumatori»