Maria Capello, di anni 85, madre di Silvia Ronco, di anni 42, nata cerebropatica, da luglio ospite di una comunità, tornata a casa per il weekend. La madre l'ha presa a martellate in testa mentre dormiva.
Poi ha preso i tranquillanti per avvelenarsi. E' accaduto nella notte tra sabato e domenica in un appartamento di via Gramsci in Orbassano, alla porte di Torino.
Il marito Clemente Ronco, di anni 87, operaio della Fiat in pensione, stava nell’altra stanza, non ha sentito niente. Ma la mattina, entrando in cucina, ha visto che la colazione non era pronta. E' andato a chiedere spiegazioni e ha trovato la figlia con il cranio fracassato e la moglie in agonia. Sul comodino un biglietto: «Tranquilla, hai finito di tribolare».
La donna è adesso grave al San Luigi di Orbassano. L’uomo, operaio della Fiat in pensione, ha raccontato ai carabinieri di una vita passata dietro alla malattia della figlia, incapace di muoversi, di parlare, epilettica. Da ultimo, la figlia con la polmonite, la madre con un femore rotto, dovevano farsi aiutare dai vicini anche per portare quella povera figlia in bagno.
«Serve una legge su chi si occupa di un disabile. Invece di regalare quota 100 a insegnanti distratti io regalerei 10 anni di contributi alla mamma di un disabile gravissimo. Non può immaginare quante mamme e papà della mia associazione mi hanno detto che, se avessero contezza di morire, la farebbero finita con i loro figli. Certo, sono molto stanchi» [così Toni Nocchetti, medico, presidente dell’associazione Tutti a scuola, su La Stampa].