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09/12/2019 07:18:00

Sicilia, il caro - aerei. Tornare a casa per Natale costa tantissimo

 Le vacanze di Natale dei siciliani sono un sogno. Per chi lavora fuori dall'isola tornare in Sicilia a Natale è costosissimo. I biglietti aerei sono davvero cari, i prezzi per raggiungere la Sicilia in questo periodo, dall'Immacolata fino all'Epifania, arrivano fino a 600 euro. Si risparmia un poco, poco, se si fanno scali, o se si scelgono orari impossibili. Ma niente di che. Arrivare da Roma e Milano a Palermo o Catania è insomma una roba da emigrati ricchi. Andare a Londra, costa molto di meno. 

Il motivo di questa impennata di prezzi è presto detto: i siciliani che tornano a casa per Natale sono un ricco mercato per le compagnie aeree che vivono un periodo di crisi, e quindi, ancora una volta, si preferisce tartassare loro con prezzi alle stelle piuttosto che applicare delle tariffe ragionevoli. Insomma, la fuga dei cervelli porta anche queste conseguenze.

E pensare che ai trasporti c'è un vice ministro siciliano, Giancarlo Cancelleri. Ma, a parte i proclami, i suoi interventi non hanno portato alcun risultato.

Dopo la mobilitazione social, Cancelleri promette che dal 2020 cambierà tutto: basta prezzi alle stelle, fino a 800 euro per quegli studenti fuorisede e i lavoratori che vivono al Nord e che a Natale vorrebbero riabbracciare i propri cari a casa, nel sud Italia.

Si lavora per intervenire nelle regioni dove i prezzi di viaggio sono molto alti, per esempio in Sicilia.

Nella legge finanziaria «stiamo inserendo 35 milioni di euro per dare la possibilità a studenti fuori sede, a chi va a curarsi fuori dalla Sicilia, ai disabili in possesso della 104 e ai lavoratori fuorisede con reddito personale inferiore ai 20mila euro di ottenere uno sconto sull’acquisto dei voli».

I beneficiari delle tariffe sociali saranno chiamati a inserire i propri dati su un portale; ottenuto un codice sconto, dovranno semplicemente inserirlo in fase di acquisto del biglietto aereo sul sito della compagnia aerea.

Una soluzione tampone in attesa che il governo riconosca la continuità territoriale agli aeroporti di Catania e Palermo anche se – annuncia Cancelleri – «non sarà facile»: «Abbiamo un’Europa che farà di tutto per metterci il bastone tra le ruote».

Si lavora anche per la continuità territoriale all’aeroporto di Crotone, in Calabria, e per far partire già dal prossimo anno quella di Trapani e Comiso.