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05/01/2020 06:00:00

Mimmo Turano, l'incontro con Arata e i rapporti con Nicastri

 Mimmo Turano, assessore regionale alle attività produttive, politico di lungo corso di Alcamo, dopo dieci anni ha ammesso di conoscere, di aver avuto anche rapporti economici, con Vito Nicastri, il re dell'eolico.


Sentito in procura, a Palermo, sul caso Arata, Turano ha risposto alle domande dei Pm anche sui suoi rapporti con il re dell'eolico ritenuto vicino a Matteo Messina Denaro e al quale sono stati confiscati beni per 1,3 miliardi di euro. Il processo che sta per aprirsi riguarda una serie di affari e corruzione nel campo delle rinnovabili e degli impianti sui rifiuti e coinvolge Paolo Arata, il figlio Francesco, il dirigente regionale Antonio Tinnirello. Vito Nicastri coinvolto nell'inchiesta

L'incontro in Procura è del 9 dicembre. Al centro il caso di Paolo Arata, ex deputato di Forza Italia e e consulente della Lega in tema di rinnovabili. Arata, è emerso dalle indagini, era in affari con Vito Nicastri. Nell'inchiesta è coinvolto anche il figlio di Arata. E Turano, sentito dai pm, racconta dell'incontro avuto con Arata junior nell'ufficio del presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè nell'estate 2018. “Fu Miccichè a chiedermi di passare dalla sua stanza, senza dirmi il motivo. Lì trovai il giovane che poi scoprii essere Francesco Arata. Miccichè me lo presentò come il figlio di un suo amico e mi disse che stava curando un progetto che aveva subito un rallentamento presso gli uffici regionali”.

 


Mette questo a verbale Turano, quasi a scaricare tutto sul presidente dell'Ars. Il progetto riguardava un impianto di energia. “Dissi a Miccichè di non essere interessato a sostenere quel progetto perchè pubblicamente mi ero già espresso in senso nettamente contrario, alcuni amici e colleghi di Calatafimi avevano infatti denunciato i rischi ambientali connessi alla realizzazione dell'impianto”.


Dichiarazioni, queste di Turano, che però vennero limate molto da Miccichè sentito in commissione antimafia: “Turano e Arata parlavano di questioni tecniche, io mi alzavo, facevo chiamate, parlarvo a telefono quindi non ho seguito tutto”.


Il confronto su ciò che ha dichiarato alla procura Miccichè e quando messo a verbale da Turano trova delle versioni discordanti sul tipo di rapporto che c'era con Arata e Nicastri e sul tipo di incontri che si sono svolti.


Turano per esempio ha messo a verbale di aver saputo della presenza di Nicastri quale consulente degli Arata solo successivamente all'incontro con Miccichè, in occasione di un nuovo incontro nell'autunno 2018. Miccichè invece dice che era stato avvisato subito da Turano. L'assessore regionale precisa ancora: “Mi limitai a dirgli che c'era qualcosa di illecito nel progetto in termini di rischio ambientale. Solo successivamente avvisai Miccichè della presenza di Nicastri nell'operazione”.


Turano poi parla dei rapporti con Nicastri, del viaggio in Tunisia.
Dopo anni conferma quanto scritto da Tp24 quando venne effettuato il primo sequestro di beni ai danni di Nicastri. “Conobbi Nicastri negli anni '90 per realizzare degli appartamenti. Sono stato suo socio per un breve periodo”. Turano racconta anche di quando Nicastri fece un bonifico di circa 10 mila euro per sostenere la sua campagna elettorale per le Regionali del 2006. E poi c'è il viaggio in tunisia. “Ricordo di aver fatto un viaggio in Tunisia con una ereo privato in compagnia tra gli altri di Nicastri.

Io conoscevo in Tunisia il vice presidente del Parlamento e Nicastri voleva farlo incontrare con un suo amico imprenditore veneto. Di quel viaggio e dei rapporti di vecchia data tra Turano e Nicastri ce ne siamo occupati più volte su Tp24 nel corso degli anni. Nei mesi scorsi Turano, ascoltato in commissione antimafia all'Ars, ha nicchiato sui suoi rapporti con Nicastri. "Siamo entrambi di Alcamo, ma nulla di più" è la sintesi di quanto ha detto l'assessore. Ma è proprio così? No, e adesso Turano ha aggiunto altri elementi nel suo colloquio in procura.

E’ il 3 Aprile del 2007 quando Turano prende un aereo privato dall'aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo. Sta partendo per un viaggio di affari in Tunisia. In quel periodo è ancora deputato regionale e membro della commissione Attività produttive all'Ars. A quel viaggio partecipano Vito Nicastri, Gioacchino Lo Presti (ex presidente della Megaservice e membro del consiglio di amministrazione dell'Airgest), Filippo Inzerillo (anche lui nel Cda della Megaservice), F. B. (imprenditore dell'eolico il cui nome è comparso tra le compravendite delle società coinvolte nell'operazione Eolo) e Davide Fiore, anche lui socio in diverse attività con Nicastri. Dei riflessi commerciali di quel viaggio di lavoro non si saprà nulla, tuttavia c'erano già alcuni componenti della cabina di regina della futura amministrazione Turano della Provincia di Trapani: Lo Presti come presidente del consiglio di amministrazione della Megaservice in compagnia di Inzerillo e Davide Fiore in qualità di Assessore allo Sport e Turismo. Chissà, se l'aereo fosse stato più grande ci sarebbe entrata anche tutta la (futura) giunta Turano.


Peraltro, il costo del volo per Tunisi, 25.000 euro, su un aereo della società “Alivens S.r.l.”, con sede presso l’aeroporto “Catullo” di Villafranca di Verona, risulta essere stato fatturato a una società dell’imprenditore F. B., la Veronagest S.A., con sede a Lussemburgo.


Annotano a seguito di tale informazione gli investigatori della Dia che si occuparono di Nicastri nel primo sequestro di beni: «Si rappresenta che all’epoca del volo Girolamo Turano, onorevole eletto all’Assemblea Regionale Siciliana, era membro della Commissione Attività Produttive dell’Assessorato all’Industria e al Commercio della Regione Sicilia e per un periodo ha anche ricoperto la carica di Presidente della citata commissione».


All’epoca Nicastri era considerato il re dell’eolico, un imprenditore partito dal basso e che aveva fatto fortuna con le rinnovabili. Oggi è in carcere, i suoi beni sono stati tutti confiscati. Turano, oggi assessore regionale, ha certamente preso un bel rischio ad avere avuto rapporti con Nicastri.