Unabomber di Pantelleria, Roberto Sparacio, ingegnere informatico palermitano di 51 anni, è capace di intendere e volere e lo era al momento degli attentati, si trova in condizioni patologiche che non hanno subito modificazioni sostanziali e dunque ha la possibilità di partecipare coscientemente al processo ed è compatibile con il carcere. Lo ha stabilito la perizia psichiatrica e psicologica sull'uomo e i periti non escludono che possa ripetere i fatti di cui è accusato.
Sparacio nell'ottobre del 2018 provocò il ferimento dell'ispettore di sezione di polizia giudiziaria Gianni Aceto (qui un articolo) Gli esiti delle perizie sono stati illustrati nell'udienza davanti al giudice per le udienze preliminari di Trapani, Emanuele Cersosimo- Il gup aveva accolto la richiesta di «giudizio abbreviato condizionato» avanzata dal difensore di Sparacio avvocato Carlo Emma, ed aveva nominato, per effettuare gli accertamenti, lo psichiatra Gaetano Gorgone e lo psicologo Davide Cutini. Alla prossima udienza l'avvocato Emma ha indicato nello psichiatra Maurizio Margiuglio e nello psicologo Alessandro Meli i consulenti della difesa. Saranno sottoposti ad esame nella prossima udienza, fissata per il giorno 28.
Sparacio inviò una chiavetta all'avvocato Monica Maragno che, insospettita dal plico, chiamò la polizia. Dopo tanto tempo scoppiò tra le mani dell'ispettore Aceto che doveva verificarne il contenuto. Nel procedimento contro Sparacio, si è costituito parte civile l'intero Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Trapani, l'ispettore Aceto e due altre persone parti lese.