“Non sono stata io”. Margareta Buffa è riuscita a comunicare, attraverso lo schermo, con Carmelo Bonetta collegato in videoconferenza con l’aula bunker del Palazzo di giustizia di Trapani.
Il suo labiale è stato letto dall’avvocato di parte civile, Giacomo Frazzitta, che ha invitato gli agenti di polizia penitenziaria ad intervenire affinchè la ragazza, accusata dell’omicidio di Nicoletta Indelicato, non influenzasse, considerato il forte ascendente che ha verso il maestro di balli caraibici, il testimone, anche lui chiamato a rispondere dell’assassinio ma davanti al giudice di Marsala, avendo scelto il rito abbreviato dopo la sua confessione.
E’ accaduto durante una pausa dell’udienza di questa mattina ancora una volta caratterizzata da polemiche e tensione. In apertura, infatti, Giacomo Frazzitta ha chiesto che il dibattimento si svolgesse a porte chiuse. Istanza, però, che non è stata accolta dal presidente della Corte d’Assise Daniele Troya. Ma quando Carmelo Bonetta ha detto che la vittima “per un certo periodo si è prostituita per avere qualche soldo in tasca”, cronisti e spettatori sono stati invitati ad uscire fuori. Da quel momento l’udienza, infatti, è stata celebrata a porte chiuse. Tensione anche tra i familiari di Nicoletta Indelicato e i giornalisti presenti a Palazzo di giustizia.