Il mistero dell'uccisione di Nino Agostino continua. ll giudice delle indagini preliminari Marco Gaeta ha rigettato la richiesta di custodia cautelare per i boss Nino Madonia e Gaetano Scotto. Nei mesi scorsi, la procura generale di Palermo aveva chiesto gli arresti per l’omicidio del poliziotto Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio.
Per il gip però non ci sono sufficienti elementi attorno al capomafia del mandamento di Resuttana, in carcere dal dicembre 1989, e per il mafioso dell’Acquasanta ritenuto da sempre il trait d’union fra Cosa nostra e ambienti deviati dei servizi segreti.
Il mistero della morte di Agostino dunque resta nonostante l'appello di Vincenzo Agostino papà del poliziotto e delle sorelle: «Mia moglie Augusta è morta quasi un anno fa senza conoscere la verità, e io sono ormai stanco di combattere contro un muro di gomma: la verità sulla morte di Nino e Ida, ne sono sicuro, è dentro lo Stato». L'avvocato della famiglia Agostino Fabio Repici rilancia: «Prendiamo atto della decisione del gip, assunta con una certa lentezza, la riteniamo gravemente sbagliata. Rileviamo che ancora lo Stato a oltre trent’anni dal delitto non abbia la forza per affermare la verità sull’uccisione di Nino Agostino e Ida Castelluccio. Riteniamo che ciò sia oggettivamente l’effetto del coinvolgimento di apparati istituzionali nel delitto».