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28/01/2020 12:30:00

In Sicilia una donna di 44 anni è morta di malaria

 Non è stato il coronavirus, ma la malaria ad essere fatale per una donna in Sicilia.

Loredana Guida, giornalista e insegnante, dopo un viaggio a Lagos, in Nigeria, aveva accusato febbre alta.

I familiari adesso denunciano: nonostante abbia fatto presente in ospedale di essere stata in Africa, non sono scattate misure particolari.

Loredana Guida era un'insegnante ma anche - e da più di 15 anni - una giornalista del Giornale di Sicilia e di AgrigentoNotizie. E proprio sul sito si racconta la sua storia:

Loredana Guida era stata, per un viaggio di piacere, a Lagos in Nigeria. Dopo qualche giorno dal rientro ad Agrigento ha iniziato a star male: inappetenza e febbre alta. Per precauzione s'è presentata al pronto soccorso. Sarebbe rimasta fra sala d'attesa e corridoio, con 39 di febbre, per circa 9 ore e poi, ormai stanca, arrabbiata e confusa, ha firmato le dimissioni ed è andata via. Aveva detto d'essere stata in Africa. Lo aveva detto perché temeva che quello che aveva non fosse un semplice, ordinario, stato influenzale.

Proprio quel "dettaglio" (il viaggio in Nigeria), avrebbe dovuto forse far suonare un campanello d'allarme. Loredana Guida - fra malessere, rabbia e confusione - è tornata a casa e per altri 5 giorni circa ha continuato a cercare aiuto consultando qualche medico. Poi, mentre era a casa, ha perso coscienza e in ambulanza è stata portata al pronto soccorso dell'ospedale "San Giovanni di Dio". E' stata ricoverata ed è arrivata la diagnosi: malaria terzana maligna (da Plasmodium falciparum). 

Dal "San Giovanni di Dio", i medici hanno cercato un posto in qualche reparto di Malattie infettive dell'isola. Pare che non ne siano stati trovati. Da Agrigento sono partiti i contatti per le indispensabili consulenze con Roma e Palermo, Palermo e Roma. Un farmaco specifico è stato recuperato, e portato ad Agrigento, da Messina. Nelle ultime ore (nella giornata di ieri ndr.), anche la Prefettura di Agrigento - con in testa il prefetto Dario Caputo - si era mobilitata chiedendo l'intervento degli specialisti dell'istituto nazionale per malattie infettive "Spallanzani" di Roma. Specialisti che dal "San Giovanni di Dio" avevano appunto già contattato in primissima battuta per consulenza.

Il quadro clinico di Loredana Guida è rimasto - in tutti i giorni in cui è stata ricoverata - stabile nella sua criticità. Seppur in coma e con danni multiorgano, Loredana s'è aggrappata con le unghie e i denti alla vita. Ha lottato. Ha lottato da autentica guerriera. Almeno fino a stanotte quando il suo cuore ha smesso di battere.