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30/01/2020 09:07:00

Mafia Bet – Avviato a Marsala processo a Calogero Jonn Luppino e altri tre

In videoconferenza dal carcere nel quale è recluso, il 39enne imprenditore campobellese Calogero Jonn Luppino ha assistito alla prima udienza del processo avviato davanti al Tribunale di Marsala a quattro delle persone 14 persone rimaste coinvolte, tra febbraio e marzo 2019, nell’inchiesta di carabinieri e Dda “Mafia Bet”.

E dei quattro alla sbarra, Calogero Jonn Luppino è senz’altro il soggetto di maggior rilievo. E’ l’unico, infatti, ad essere accusato di associazione mafiosa, mentre gli altri tre imputati, Giorgio Gaspare Luppino, di 66 anni, Paola Maggio, di 38, e Gaudenzia Zito, di 50, devono rispondere di reati di minore gravità.

A sostenere l’accusa è il pm della Dda di Palermo Gianluca De Leo, che ha chiesto l’ammissione delle prove raccolte dagli investigatori e una serie di testimonianze. Intanto, il 5 febbraio, il Tribunale conferirà a due periti l’incarico per la trascrizione dell’enorme mole di intercettazioni effettuate nel corso delle indagini.

E il 4 marzo si comincerà ad ascoltare i primi testi dell’accusa. In fase di udienza preliminare, intanto, il Gup di Palermo Claudia Rosini aveva ammesso come parti civili i Comuni di Campobello di Mazara e Castelvetrano, l’associazione Codici Sicilia (rappresentata dall’avvocato Giovanni Crimi), l’Antiracket Trapani (avvocato Giuseppe Novara) e l’associazione “La Verità vive” di Marsala (avvocato Giuseppe Gandolfo). Le costituzioni di parte civile sono state avanzate nei confronti di chi è accusato di associazione mafiosa. Altri sette imputati, invece, hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato. E quindi, a partire dal 13 febbraio, saranno giudicati dallo stesso giudice Rosini e in caso di condanna potranno godere dello sconto di pena di un terzo rispetto a quanto previsto dalla legge per i reati loro contestati. Già stralciata la posizione dell’on. Stefano Pellegrino (corruzione elettorale in concorso senza aggravante mafiosa), nel procedimento è imputato, per associazione mafiosa ed estorsione, anche l’imprenditore campobellese Salvatore “Mario” Giorgi, di 61 anni (solo per lui anche concorso in corruzione elettorale), zio di Calogero Jonn Luppino. Con i due, nel febbraio dello scorso anno, fu arrestato anche il castelvetranese Francesco Catalanotto, di 47, gestore di un centro scommesse a Campobello. Poi, il 15 marzo, i carabinieri arrestarono, per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra, i campobellesi Giacomo Barbera, di 66 anni, e Paolo De Santo, di 44. Entrambi sono tornati in libertà, ma con divieto di dimora a Campobello. Rinviati a giudizio, oltre ai quattro per i quali, ieri, è cominciato il processo in Tribunale, anche Maria Tocco, di 38 anni, e Antonino Cucuzza, di 45, che saranno giudicati davanti il giudice monocratico di Marsala (prima udienza il 17 marzo), mentre davanti il Tribunale di Sciacca, per competenza territoriale, saranno processati lo stesso Calogero Jonn Luppino (per reati diversi dall’associazione mafiosa) e il 39enne salemitano Vito Balsamo. Saranno, invece, giudicati con rito abbreviato a Palermo Salvatore “Mario” Giorgi, Giacomo Barbera, Paolo De Santo, Calogero Pizzolato, di 40 anni, anche lui di Campobello di Mazara, Francesco Catalanotto, Antonino Tumbiolo, di 48, di Mazara, Giuseppe Di Stefano, di 82, di Salaparuta. Tra i difensori degli imputati figurano gli avvocati Giuseppe Pantaleo, Lillo Fiorello, Antonio Ingroia, Giovanni Di Caro, Salvatore Giovanni Di Stefano Messina, Ferdinando Giannilivigni, Francesco Moceri, Chiara Bonafede, Calogera Falco.