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08/02/2020 06:00:00

All’ospedale di Castelvetrano "scambiano infezione intestinale per sospetto coronavirus"

 Mascherine per tutti. Medici con le tute speciali.

E’ successo martedì scorso all’ospedale Vittorio Emanuele II di Castelvetrano, dopo che un giovane era giunto al pronto soccorso in preda a forti dolori addominali. Il fatto che il giorno prima fosse tornato da una crociera nel mediterraneo, pare sia stato l’elemento determinante che ha prodotto l’attivazione del protocollo coronavirus, senza che per altro fosse presente alcun sintomo respiratorio.

Insomma, niente tosse, nessuna congestione nasale, niente di niente.

 

Ma il pronto soccorso va in subbuglio, i cellulari si infuocano e in meno di due ore un giornale on line locale pubblica: “CVetrano, scattato il protocollo del Coronavirus al ‘Vittorio Emanuele’. Medici con le tute e mascherine ai presenti”.

Nell’articolo c’è scritto, testualmente, che il giovane “ha riferito di avere sintomi influenzali (mal di pancia e leggeri sintomi influenzali) e di essere da poco rientrato da una crociera durante la quale è entrato in contatto con persone di nazionalità cinese”.

Dopo, viene sottolineato che non è stato accertato alcun caso di contagio e che “non si esclude che verranno effettuati i dovuti test volti ad accertare se trattasi di una mera influenza stagionale, di una mera gastroenterite o se davvero trattasi di un caso contagio”.

Insomma, perché aspettare ancora un po’, fare qualche approfondimento e scriverne quando la vicenda diventa più chiara, magari ottenendo una dichiarazione da un responsabile della struttura, se puoi tenere la tua bolla social col fiato sospeso?

 

Per un paio d’ore tutto rimane così, nell’incertezza.

E alle 22.01, ecco un aggiornamento: “Ai nostri microfoni il Direttore Asp Fabio Damiani, giunto all’Ospedale di Castelvetrano, ha confermato che il protocollo di sicurezza è partito ma sono in corso incontri per valutare se, in base alla sintomatologia evidenziata dal giovane, se vi erano i presupposti per far scattare le misure di sicurezza. Seguiranno aggiornamenti.

Dopo un po’ l’articolo sparisce dal web: a chi clicca, gli si apre una pagina vuota.

E a quel punto la redazione ne pubblica un altro: “CVetrano, nessun caso sospetto di Coronavirus al ‘Vittorio Emanuele’. Damiani rassicura: ‘Sintomatologia diversa’”, in cui riporta la precisazione del direttore dell’Asp Fabio Damiani: “Non esiste alcun elemento che possa far supporre che si sia trattato di un caso sospetto”.

 

Ma allora perché è partito il protocollo, con tute e mascherine?

Insomma, il giornale on line lascia intendere che il responsabile dell’imbarazzante disguido sia stato il giovane, colpevole di aver asserito di avere dei leggeri sintomi influenzali e dei problemi di stomaco”.

Il giovane però non la prende bene e fa diffondere una dettagliata nota del suo legale, l’avvocato Franco Messina.

Una nota che descrive, senza giri di parole, come una banale infezione intestinale abbia fatto scattare un protocollo di emergenza coronavirus del tutto ingiustificato, dal momento che “l’operatore sanitario si allarma per la circostanza che il paziente provenga da una nave da crociera e, evidentemente condizionato dalle notizie di stampa sulla quarantena disposta su una nave italiana a Civitavecchia, sebbene senza esito di pericolo di contagio del famigerato coronavirus cinese, fa scattare una procedura di pericolo infettivo”.

 

E’ come se il protocollo di emergenza fosse stato attivato da un sillogismo.

Sulla nave da crociera a Civitavecchia c’è stato un sospetto corona virus.

Il giovane viene da una nave da crociera.  

Il giovane è sospettato di avere il corona virus.

 

Egidio Morici

 

Di seguito la nota integrale dell’avvocato Messina:

Con riferimento all’episodio accaduto martedi pomeriggio, giorno 4 febbraio 2020, al Pronto soccorso dell’Ospedale Vitt. Emanuele II di Castelvetrano che tanta eco ha destato, anche attraverso i mass media locali che ne hanno dato notizia allarmistica, mi viene dato incarico dal signor Vito Sieli di precisare quanto appresso.

 

Il mio assistito martedì scorso intorno alle ore 18 è stato accompagnato al Pronto soccorso del nostro Nosocomio in preda a dolori addominali che lasciavano chiaramente presagire un malessere intestinale. Al banco accettazione del reparto, ha compiutamente risposto alle domande di anamnesi di rito sull’origine del malessere e il signor Sieli ha risposto che poteva essere originato dal cibo pesante da lui consumato sulla nave da crociera MSC da cui era sceso il giorno prima dopo aver partecipato a una crociera nel Mediterraneo con la sua compagna.

 

A questo punto, del tutto ingiustificatamente, l’operatore sanitario si allarma per la circostanza che il paziente provenga da una nave da crociera e, evidentemente condizionato dalle notizie di stampa sulla quarantena disposta su una nave italiana a Civitavecchia, sebbene senza esito di pericolo di contagio di famigerato Corona Virus cinese, fa scattare una procedura di pericolo infettivo.

 

Si precisa che la reazione del personale sanitario del Pronto soccorso è stata del tutto ingiustificabile in assenza di alcun plausibile elemento di sospetto che il paziente fosse stato in contatto con dei cinesi e soprattutto con riferimento alla tipologia di malessere accusato, del tutto estraneo ai sintomi della malattia infettiva e certamente riconducibile a infezione intestinale.

 

Si è diffuso il panico su un elemento suggestivo del tutto ingiustificato e adottato un protocollo di emergenza con la distribuzione di mascherine agli astanti, senza procedere all’isolamento del paziente e con prelievi eseguiti nella saletta d’aspetto del Pronto soccorso.

Tale situazione di apparente pericolo ingenerata da una sopravvalutazione ingiustificata dell’unico elemento suggestivo suindicato e non supportata da alcuna sintomatologia idonea a ipotizzare una malattia infettiva per le vie aeree, in quanto nessun sintomo coinvolgeva l’apparato respiratorio e polmonare dell’uomo, è rientrata in serata con l’intervento di un funzionario dell’Asp di Trapani che ha riportato ordine e serenità nel Nosocomio.

 

Anche al fine di fugare ogni ulteriore del tutto ingiustificato dubbio sulle ragioni del ricovero, con l’obiettivo di tranquillizzare parenti, amici e conoscenti del signor Sieli, egli mi autorizza specificatamente a comunicare che è stato ricoverato nel reparto di Chirurgia per una banale infezione intestinale e non si trova in isolamento. Quindi trattandosi di un falso allarme rientrato in pochissime ore, qualunque preoccupazione dovrà essere fugata e qualunque allarmismo dovrà essere addebitato a ignoranza delle condizioni tranquillizzanti adesso rappresentate.

 

Nel ringraziare per la diffusione della presente nota di precisazione, l’occasione è gradita per porgere distinti saluti”.