Polemiche tra i vertici dell’aeroporto di Trapani e quelli dell’aeroporto di Palermo.
Un botta e risposta che inasprisce i toni tra due aeroporti che, stando a quanto detto abbondantemente in questi mesi di crisi soprattutto per Birgi, dovrebbero collaborare vista la vicinanza.
Ebbene, in questi giorni c’è a Milano la Bit, la Borsa Internazionale del Turismo. Una grande vetrina a cui tutti partecipano dalle nostre parti. Comuni, distretti turistici, Gal, tour operator, gruppi culturali. Una fiera che permette di far conoscere ai professionisti del settore turistico i territori, e intrattenere magari contatti economicamente soddisfacenti.
Alla Bit è andato anche Salvatore Ombra, presidente di Airgest, la società che gestisce l’aeroporto di Trapani Birgi, accompagnato dal direttore Michele Bufo e da Angelo Lo Bianco.
Ombra è tornato al vertice del “Vincenzo Florio” da alcuni mesi, ha incassato il finanziamento da 9 milioni di euro e il superamento del Meo Test, che gli potrà consentire di intavolare una trattativa direttamente con le compagnie più appetibili, oltre che accontentarsi delle tratte poco redditizie della continuità territoriale.
A Milano Ombra rappresenta un un aeroporto che ha bisogno di crescere, che è in forte crisi, e che nel giro di un paio d’anni ha visto sgretolarsi quel pacchetto di viaggiatori che aveva fatto la fortuna di molti operatori turistici.
Ora si tenta di rialzare la testa. “Saranno 800 mila i passeggeri che transiteranno quest'anno dall'aeroporto di Trapani Birgi e l'anno prossimo pensiamo di potere raddoppiare questo numero con l'obiettivo di raggiungere i tre milioni di passeggeri”, ha detto Ombra.
“Sia l'aeroporto di Trapani che Comiso -ha aggiunto - hanno ampi margini di crescita”. Poi però sarebbe scoppiata la scintilla. Perchè secondo quanto riportano alcune testate Ombra avrebbe aggiunto che Catania e Palermo non hanno gli stessi margini di di crescita “in quanto arrivati quasi al massimo dei passeggeri transitati”.
Dichiarazioni che hanno irritato i vertici di Gesap, l’azienda di gestione dell’aeroporto di Palermo. In merito alle dichiarazioni del presidente dell’Airgest sulla “limitata capacità del traffico passeggeri all’aeroporto di Palermo Falcone Borsellino”, la Gesap “smentisce categoricamente tale affermazione sottolineando che l’aeroporto di Palermo ha già una capacità che va oltre i dieci milioni di passeggeri, e che aumenterà ulteriormente grazie ai lavori di ristrutturazione già in atto e previsti dal piano degli investimenti 2020/2023 di 90 milioni di euro”. “L’aeroporto di Palermo - continua la nota - conta di proseguire la sua inarrestabile crescita di passeggeri, soprattutto nel segmento dei voli internazionali, grazie alle oltre trenta compagnie che operano dallo scalo”.
E dopo la replica della Gesap è arrivata la smentita di Airgest, in un botta e risposta tra le due società.
“Le dichiarazioni attribuite, in queste ore, al presidente di Airgest, società di gestione dell’aeroporto di Trapani Birgi, Salvatore Ombra, non sono fedeli a quanto affermato dallo stesso in occasione della sua partecipazione alla Bit di Milano”, si legge in una nota.
“Ombra ha detto, infatti, che le potenzialità dell’aeroporto di Trapani sono di 3 milioni di passeggeri, in base alla sua struttura e non in relazione agli aeroporti di Palermo e Catania e a loro eventuali limiti raggiunti. Riguardo alle cifre divulgate si precisa che i passeggeri previsti per il 2020 sono 600-800 mila e 1 milione e 200 mila per il 2021”.
Dopo il patatrac sempre ieri c'è stata una conferenza stampa alla Bit alla quale ha partecipato Ombra che è tornato sulla querelle.
«Con l'aeroporto di Palermo non c'è nessuna polemica in atto, se non fraintendimenti di stampa. Appuntamenti come la Bit – ha concluso il presidente di Airgest – sono occasioni da non perdere per arricchirsi e confrontarsi, in particolare tra siciliani, per essere in grado di dare un'offerta unitaria, di inventarsi le destinazioni turistiche, grazie anche all'azione della Regione siciliana e consentire agli aeroporti di essere i migliori cancelli di ingresso possibili, perché se i territori sono attrattivi per pulizia, ordine, sicurezza e servizi, sia i turisti sia i concittadini ne saranno soddisfatti».
Un’incomprensione, è potuta essere, certo, ma le repliche seccate a stretto giro hanno un po’ teso i rapporti non troppo facili tra Airgest e Gesap.
La delegazione dello scalo trapanese ha preso parte a conferenze stampa istituzionali, organizzate dalla Regione siciliana, alla presenza dell'assessore al Turismo, Manlio Messina e ad altre iniziative sulla mobilità e sullo sviluppo integrato del territorio, ed insieme agli altri aeroporti piccoli al fine di trovare una linea comune che possa dare maggiore sviluppo e crescita. Tra questi Trieste e Parma, con cui da luglio inizieranno le frequenze con Trapani, grazie alle rotte onerate.
«Abbiamo condiviso il principio di lavorare in maniera sinergica per spronare il governo nazionale a mettere in campo misure che possano garantire i piccoli aeroporti» ha spiegato il presidente di Airgest, Salvatore Ombra che ha aggiunto: «Grande intesa anche con il direttore di Sogeap, società di gestione dell’aeroporto di Parma, Friederich Wendler e con la dirigenza degli altri tre aeroporti siciliani, con il direttore commerciale di Sac di Catania, Francesco D'Amico, il presidente della Soaco di Comiso, Silvio Meli e con il direttore generale dell’aeroporto di Palermo, Natale Chieppa».
Nel frattempo a Birgi sono operativi i test per il coronavirus. A seguito delle decisioni prese dal ministero della Salute e della Protezione civile, da ieri 10 febbraio, all’aeroporto Vincenzo Florio, sono effettuati i controlli sanitari per il Corona Virus sui passeggeri provenienti da Roma Fiumicino. Dal 28 marzo saranno estesi a tutti i voli che arrivano da paesi al di fuori dell Italia.
La decisione è nata a seguito di un incontro virtuale tra Enac, gestori aeroportuali e protezione civile sull’aggiornamento emergenza Corona virus.
L’Anpas è stata invitata a intervenire dal 10 febbraio per il volo Az1801 proveniente da Roma Fiumicino delle 14.50. Su 72 passeggeri nessun caso sospetto.
Il team di intervento è composto da un medico e tre unità di personale sanitario. Sono necessari DPI Dispositivi di protezione individuale e termometri ad infrarossi per il controllo della temperatura corporea dei passeggeri.